DUE FORZE IN LOTTA
Il potere di governare una
famiglia, una chiesa locale, una parrocchia, una nazione, un popolo, il mondo
intero, è sempre un dono di Dio. Dio lo elargisce a coloro ai quali è
destinato, ma un essere umano presuntuoso può sempre tentare di impossessarsi
di ciò che non gli appartiene. Non mancano su questo tema gli esempi della
storia e anche della mitologia.
Siccome l’azione satanica mirante
ad opporsi al piano salvifico di Dio ha bisogno di complici umani, Satana li
sceglie tra coloro che hanno sete di potere, la seta più mortale che ci sia.
Nella mitologia, Prometeo è quel
personaggio che cercò di sottrarre a Giove l’autorità divina rubandogli lo
scettro. Questo conteneva la folgore, simbolo del potere supremo. La punizione
di Prometeo fu di essere incatenato alla roccia del supplizio.
Che cosa fanno oggi i membri
della casta finanziaria che già controlla l’economia mondiale? Questa casta
controlla segretamente il Fondo Monetario Internazionale (FMI). La mentalità di
costoro è elitista come quella dei loro antichi padri, coloro che Gesù chiamava
“razza di vipere” e “sepolcri imbiancati”. Oggi formano un gruppo oligarchico
che a forza di delitti e intrighi (prodottisi soprattutto negli ultimi due
secoli) è riuscito ad attribuirsi il diritto di stampare la moneta di tutte le
nazioni della terra, e di controllarne la circolazione (ufficialmente questi
“diritti” hanno acquistato forza di legge il 23/12/1913 con la privatizzazione
della Federal Reserve).
Il potere finanziario non li
accontenta più, non basta a soddisfare le loro infinite ambizioni. Adesso
vogliono il potere assoluto, e allora fanno come Prometeo. Ma il Regno di Dio
non può essere instaurato sulla terra prima del tempo stabilito da Dio.
Pretendere di realizzarlo in anticipo è una tentazione diabolica. Imporlo con
la violenza dopo averne cambiato la natura (che in questo modo cessa di essere
divina) è cosa sacrilega.
Cosa accadrà alla terra quando
una decina di oligarchi straricchi si impadroniranno di tutto il potere
politico e del potere supremo?
Imitando Prometeo, Napoleone si
impossessa di un potere che non gli appartiene. Il potere è concesso da Dio a
chi esso è destinato, non a chi osa pretenderlo. A Parigi, il dicembre 1804,
nella cattedrale di Notre-Dame, anziché aspettare l’incoronazione da parte del
Papa, che per questo era stato invitato, Napoleone decide di lasciare il Papa
in disparte e di incoronarsi da solo. Prende la corona e se la mette sulla
testa pronunciando le famose parole: “Dio
me l’ha data, guai a chi me la tocca”.
Così Napoleone non è incoronato
imperatore da nessuno, perché auto-incoronarsi significa “auto-proclamarsi”, e
solo Dio ha questo diritto. Ma sul momento nessuno osò fiatare di fronte al
gesto prevaricatore. A distanza di qualche anno Napoleone si ritroverà umiliato
in esilio all’isola di S. Elena. È costretto a vivere lontano da tutti, come un
essere abbietto. A che cosa gli è servita la corona che si è messo sulla testa
quando nessuno poteva permettersi di contraddirlo? Come Prometeo… così anche
Napoleone.
Con Hitler si parlava di
instaurare un Nuovo ordine Europeo, oggi si parla di instaurare un Nuovo Ordine
Mondiale. I nuovi dittatori non si accontentano più di un continente. Li
vogliono tutti. I direttori d’orchestra sono sempre gli stessi: persone che si
illudono di poter rubare a Dio il suo potere. Lo vogliono a tutti i costi, al
più presto possibile, e tutto per loro.
I mondialisti vogliono
impadronirsi del pianeta Terra e governarlo insieme al gruppo ultra-elitista.
Questi si credono autorizzati a dominare il mondo. Già tirano le fila della
vita politica mondiale, ma non si fanno vedere dal pubblico che guarda lo
spettacolo delle marionette politiche da essi manipolate. Stanno ben nascosti.
Strategia di mestiere.
Benché l’Avversario sia molto più
intelligente di qualsiasi essere umano, egli non riuscirebbe a seminare la
morte sulla terra se non trovasse tra noi, che sulla terra abitiamo a casa
nostra, dei complici disposti a canalizzare il suo male, cioè a diffonderlo.
Chi sono questi complici?
Gesù li chiamava figli del diavolo. La loro razza è
continuata attraverso i secoli. Essi fanno oggi le stesse cose che i loro padri
facevano al tempo di Cristo: rubare, ingannare, seminare zizzania, nuocere
senza dare nell’occhio. Il mondo non li vede, e se li vede non li guarda,
distratto com’è da mille cose inutili. Ciò che più conta per questi esseri
malefici sono le ricchezze materiali, il potere umano, la gloria terrena.
L’Avversario li accontenta, ma lo fa esigendo in cambio qualcosa di molto
prezioso: il sangue degli innocenti.
Il figlio del diavolo di oggi – come quello di ieri – si crede un
essere illuminato, e come tale pensa di essere superiore agli altri esseri
umani. È persuaso di formare l’aristocrazia dell’umanità e di rappresentare
così la parte più eletta degli uomini. Questo statuto, secondo lui, gli
assicura il privilegio di avere numerosi diritti e nessun dovere. Tra i suoi
numerosi diritti egli include il diritto di sfruttare a piacimento tutte le razze
del mondo (inclusa la propria razza di appartenenza) e il diritto di anticipare
in maniera arbitraria il tempo previsto da Dio per l’avvento del Regno messianico.
Come mai il figlio del diavolo s’interessa al Regno messianico al punto di volerne anticipare il tempo?
La cosa avviene perché il figlio del diavolo pensa di poter
impossessarsi del Regno messianico
come ci s’impossessa di un qualsiasi regno umano, imbrogliando, mentendo,
abbagliando il prossimo. Dio però non vuole che i suoi eletti confondano il Governo mondiale col Regno messianico, il governo dei figli
del diavolo col suo, allora le vittime dell’abbaglio dei figli del diavolo che
ora ci minaccia si trovano soltanto tra coloro che per superbia o presunzione
rifiutano di amare la Verità.
Com’è nata l’idea di avere un Governo mondiale?
È nata lungo i secoli,
progressivamente. Il figlio del diavolo
ha sempre sognato di realizzare sulla terra un Impero universale suscettibile di assicurargli ricchezza, potenza e
gloria. Non da offrire a Dio, come qualcuno potrebbe credere, ma a se stesso.
Lo spirito dei figli del diavolo non si cura degli interessi divini, ma di se
stesso, solo di se stesso. Lo sforzo che il figlio
del diavolo consacra alla realizzazione del suo Impero universale si estende su decine di secoli, e questo suo
progetto porta un nome carico di significato: Mistero d’iniquità. È il progetto diabolico per eccellenza, mortale.
Essendo avidi di beni materiali e
di potere umano, i figli del diavolo
s’illudono di poter rubare a Dio l’autorità politica necessaria al possesso
della Terra. Essi credono di poter farla franca con la giustizia divina come ci
riescono con la giustizia umana.
Ad ogni modo, i figli del diavolo che per secoli hanno
lavorato alla realizzazione di un Governo
mondiale deciderà di affidare le redini di tale Governo a un individuo pieno di fascino e seduzione. Sono convinti
che questo individuo servirà i loro interessi come hanno sempre fatto le
precedenti marionette politiche.
Colpo di scena: anziché
comportarsi da marionetta, l’individuo affascinante finisce per credersi Dio e
vuole essere adorato da tutti gli esseri umani, figli del diavolo compresi! Non potendo prendere di mira il
Creatore, Satana tenterà di distruggere l’opera, che siamo noi, il genere
umano. L’individuo pieno di fascino è l’anticristo, e le sue leggi si
opporranno alla legge di Cristo. È l’ora della tribolazione di Giacobbe.
Il figlio del diavolo ha lavorato per avere un Governo mondiale per sé. L’anticristo
ne ha approfittato per ubriacarsi del potere che il figlio del diavolo gli ha messo tra le mani. Nessuno dei due
ottiene la vittoria.
Il fatto è che per diventare Guida delle Nazioni bisogna essere
confermati da Dio, non da se stessi. Questo spinge Dio a intervenire in maniera
diretta nel momento in cui la crisi planetaria arriva al culmine.