Seconda Tessalonicesi

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INDICE


Presentazione.………………….…………………………………………………………5
Introduzione………………………………………………………………………………7
Capitolo 1……………………….…………………….…………………………………..9
     Indirizzo e saluti (1:1,2)…..……………………………………...…………………….9
     Costanza dei tessalonicesi nelle persecuzioni. Giudizio di Dio (1:3-12)………………11
Capitolo 2………...……………………………………………………….………………19
     Il ritorno del Signore e gli eventi che hanno da precederlo (2:1-17)…………………..19
Capitolo 3……………………………………………….………………………………...35
     Esortazione alla preghiera e al lavoro (3:1-18)………………...…………..…………..35
Conclusione.………………..……………………………………………………………..45




CAPITOLO 1

Indirizzo e saluti (1:1,2)

2Tessalonicesi 1:1 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signore Gesù Cristo,

Questo inizio di lettera è la fotocopia dell’inizio della prima lettera, con qualche piccola aggiunta o modifica. Abbiamo il mittente (Paolo, Silvano e Timoteo), i destinatari (i cristiani della chiesa dei tessalonicesi), e il saluto.  Da osservare in questa prima parte del versetto la comunione esistente tra Paolo, Silvano e Timoteo. La comunione non è solo nel saluto, è anche nel contenuto della lettera. Quanto è scritto viene dal cuore di Paolo, ma è condiviso da Silvano e Timoteo.

La prima forma o modalità dell’apostolato, dell’evangelizzazione, è la comunione nella verità. Quando non c’è comunione nella verità, non può esistere alcuna forma di evangelizzazione, perché senza comunione ciò che uno afferma l’altro nega e ciò che l’altro nega l’uno afferma, in una perenne contraddizione che provoca tanto danno spirituale nei cuori e nelle menti dei credenti in Gesù Cristo.

La forza della Chiesa è l’unità nella verità della fede, l’unità nell’annuncio dell’unica fede, l’unità che diviene principio operativo, dove la stessa unità può abbracciare una molteplicità di forme e di espressioni come un solo albero produce una molteplicità di frutti, che rendono l’albero bello, attraente, ricco. Ogni comunità formata è vera, autentica Chiesa. La Chiesa è una e questa Chiesa una vive tutta nella comunità formate. Per questo motivo essa può chiamarsi Chiesa dei Tessalonicesi, o di altro luogo o regione dove concretamente, storicamente essa vive ed opera.

A differenza della prima lettera ai tessalonicesi, qui Dio viene chiamato Dio nostro Padre. Qui Dio viene inteso come Padre dei credenti, e non come Dio Padre in generale.

Ogni Chiesa per essere tale deve essere in Dio nostro Padre e nel Signore Gesù Cristo. Deve essere cioè nella volontà di Dio e nella redenzione e santificazione che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra. È in Dio se è nella parola di Gesù Cristo, nella sua verità e nella sua grazia. Ogni Chiesa, ma anche ogni persona, che non è nella parola e nella grazia di Gesù Signore, è una Chiesa che non è nella pienezza della vita, potrebbe essere nella morte, nel regno del peccato, nel regno del principe di questo mondo. Questa Chiesa non è pienamente in Dio, perché non è nel Vangelo e nella grazia di Cristo Signore.

Deve essere allo stesso modo in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo. Cristo è condizione necessaria, indispensabile per essere vera Chiesa di Dio. Chi esclude Cristo non è più Chiesa, mai lo potrà essere, perché è senza la verità e la grazia. Su questo principio di esistenza come vera Chiesa è giusto che ognuno esamini la sua coscienza e faccia della verità e della grazia di Cristo Signore l’unica e sola via per costituirsi, essere e rimanere nella Chiesa di Dio.

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