giovedì 21 novembre 2019

L'ARROGANZA DELL'ANTICRISTO IN UN FRAMMENTO DI QUMRAN


L’arroganza dell’Anticristo in un frammento di Qumran

In una conferenza all'Università di Harvard nel dicembre del 1972, Jozef Tadeusz Milik – sacerdote e studioso cattolico - parlò di un frammento aramaico di Qumran. In seguito, Joseph A. Fitzmyer pubblicò parte di questo testo frammentario riassumendo il suo contenuto.

Il frammento è dalla Grotta IV e il manoscritto risale all'ultimo terzo del I secolo dC ed è stato identificato come Pseudo-Danielico (4QpsDanAa o Dand209) - anche se Daniele non viene espressamente nominato in esso. Questa identificazione sarebbe corretta se l'uomo che si abbassa davanti al trono, e si rivolge al re seduto sul trono, fosse Daniele. Questo è probabile, ma non è certo, anche se è chiaro dal riassunto in inglese che la descrizione del regno del "popolo di Dio" alla fine del frammento viene da Daniele 7.

Come impostazione del brano in questo frammento, supponiamo che il re aveva fatto un sogno o avuto una visione. Questo sogno è interpretato al re dal suo veggente, probabilmente Daniele il quale gli dice che il mondo sarà visitato dal male nel futuro. In questo contesto, sono nominati un "re di Assiria" e uno di "Egitto". Qui inizia la parte pubblicata del frammento:



"... Egli sarà grande sulla terra ... [tutti] lo adoreranno e serviranno [a lui] ... grande ... egli sarà chiamato e per il suo nome egli sarà designato. Egli sarà nominato figlio di Dio ed essi lo chiameranno figlio dell'Altissimo. Come la stella cadente di una visione, così sarà il loro regno. Essi regneranno per alcuni anni sulla terra e calpesteranno ogni cosa. Una nazione calpesterà un'altra nazione e una provincia un'altra provincia - fino a che sorgerà il popolo di Dio e tutto desisterà dalla spada. Il regno del popolo di Dio sarà eterno; i suoi sentieri saranno verità e tutti avranno la pace; non ci saranno più guerre e tutte le città si sottometteranno al popolo di Dio. Poiché il Grande Dio è con loro ed Egli sottometterà tutti i nemici al popolo di Dio".

Questo è il contenuto del frammento che è stato solo parzialmente pubblicato fino ad ora. Il testo è un interessante contributo alla conoscenza della letteratura apocalittica giudaica. Qui è descritto il regno malvagio dell'ultimo impero dei nemici di Dio. Essi "calpesteranno ogni cosa. Una nazione calpesterà un'altra nazione e una provincia un'altra provincia". Questo è un luogo comune nell’apocalittica. Nel terzo Sibilla (635-6) si legge che "un re cattura un re e prende la sua terra, e le nazioni devastano le nazioni, e i governanti (devastano) i popoli". Anche Gesù, parlando delle ultime tribolazioni, dice: "si leverà nazione contro nazione e regno contro regno" (Mat. 24:7; Mar. 13:8; Luca 21:10). La stessa idea viene poi espressa in 4Esdra 13:31: "Ed essi trameranno per attaccarsi gli uni contro gli altri, città contro città, luogo contro luogo, popolo contro popolo e regno contro regno". Ma questo regno malvagio sarà di breve durata e durerà "fino a che il popolo di Dio sorgerà e tutto desisterà dalla spada".

Per l'interpretazione del frammento, è importante notare che con le parole "fino a che il popolo di Dio sorgerà" inizia una nuova riga. Queste parole non sono scritte immediatamente all'inizio della riga. Ciò è una indicazione che un nuovo elemento è stato introdotto: l'autore aveva parlato in precedenza riguardo i mali escatologici, ora descrive la felicità sotto il dominio del popolo di Dio. Ma anche senza questo indicatore esterno, risulta chiaramente dal contesto che prima di fare riferimento alla comparsa del popolo di Dio, l'autore parla della distretta che sta per venire sulla terra, di guerre e battaglie future, e sul caos di un regno malvagio. Così l'uomo, descritto nel frammento, può essere solo il re o il capo di questo orribile regno. "Tutti lo adoreranno e serviranno a lui" e "egli sarà grande sulla terra". Questa è la stessa immagine che troviamo in Apoc. 13:8 (cfr. 13:12) – dove si parla della prima bestia: "E tutti gli abitanti della terra … lo adoreranno".

Ma impariamo di più su questo re o condottiero apocalittico: "essi lo chiameranno figlio dell'Altissimo". Questa sarà evidentemente la sua proclamazione e chiederà ad altri di acclamarlo con questo titolo. Dal testo aramaico, non è chiaro se egli sarà chiamato, designato e nominato figlio di Dio da altri o da se stesso, ma la differenza tra le due interpretazioni è minima: se altri "lo chiameranno figlio dell'Altissimo" lo faranno al suo volere. Non va dimenticato che il nostro testo non indica da nessuna parte che la persona menzionata sarà figlio dell'Altissimo. Afferma solo che altri "lo chiameranno figlio dell'Altissimo", o, eventualmente, che egli si chiamerà così. In ogni caso, il nostro frammento è una prova importante circa l'arroganza sovrumana dell'Anticristo.

La scoperta non è sorprendente in sé. Una tradizione simile ricorre in 2Tess. 2:1-12. È qui che noi leggiamo riguardo "l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio" (2Tess. 2:3,4). Secondo questa lettera di Paolo (2:7) "l'uomo del peccato" sarà manifestato a suo tempo, perché "il mistero dell'empietà è già all’opera". Il termine "mistero dell'empietà" ricorre due volte in un frammento del "Libro dei Misteri" di Qumran, in una connotazione dualistica: quando la malvagità sarà bandita e la giustizia manifestata, allora "tutti i seguaci dei misteri di empietà non esisteranno più". È stato notato che i "misteri di empietà" sono in parallelo al "mistero dell'empietà" di 2Tess. 2:7. L'idea dell’Anticristo è sicuramente pre-cristiana. L'Anticristo è un esponente umano delle forze sataniche della malvagità. Quindi possiamo supporre che la cornice dualistica della setta del Mar Morto ha favorito lo sviluppo di questi temi. Ma anche se il "mistero dell'empietà" nel passaggio sull'Anticristo in 2Tess. ha una controparte negli scritti della setta del Mar Morto, non possiamo affermare che la pretesa dell'Anticristo di essere Dio o il figlio di Dio, come troviamo sia in 2Tess. che nel frammento Qumran, abbia avuto origine all'interno della setta Mar Morto. Inoltre, non è possibile sapere se l'apocalisse, di cui solo un frammento è stato conservato a Qumran, è stato concepito da un membro della setta.

Un interessante parallelo al frammento di Qumran è la descrizione dell’Anticristo nell’Ascensione di Isaia (4:2-16). Si basa su diversi temi: l'Anticristo è Belial incarnato e, nello stesso tempo, egli è matricida, cioè, Nerone. Egli perseguita la piantagione seminata dai dodici apostoli dell’Amato, e uno dei dodici sarà consegnato nelle sue mani - un accenno al martirio di Pietro sotto Nerone. Egli sarà un operatore di miracoli. "Egli agirà e parlerà nella stessa maniera dell’amato [Cristo] e dirà: Io sono il Signore e nessuno viene prima di me! E tutti gli uomini di questo mondo lo crederanno, ed essi sacrificheranno a lui e lo serviranno, dicendo: Egli è il Signore e oltre a lui non c'è nessun altro" (4:6-8). Questi sono gli stessi temi del frammento di Qumran.

Leggiamo nell’Ascensione di Isaia che l'Anticristo agirà e parlerà nella stessa maniera di Cristo. Questo contrastante parallelismo tra l'Anticristo e Cristo è comune negli scritti cristiani - anche il termine Anticristo è stato coniato per esprimere l'affinità e il contrasto con Cristo. Questo contrasto è visibile anche nel passaggio di 2Tess. (dove non compare il nome Anticristo), secondo cui l'uomo del peccato sarà infine distrutto da Gesù. Questa opposizione esiste anche in una apocalisse ebraica, gli Oracoli di Istaspe scritti prima della distruzione del Secondo Tempio. È qui che l'avversario dell'Anticristo è il grande profeta, che sarà da lui ucciso, e alla fine l'Anticristo stesso sarà travolto e ucciso dal Grande Re, il Messia. L'Anticristo è un essere umano esponente delle potenze diaboliche della malvagità degli ultimi tempi.

Il contenuto della prima parte del testo apocalittico di Qumran, è una descrizione dei mali escatologici e della breve durata di un regno malvagio; in questa parte, abbiamo la figura di un uomo che tutti serviranno, e che sarà accolto come figlio di Dio. Poiché sappiamo da altrove che tali raffigurazioni di sovrani malvagi sono seguite da descrizioni del regno malvagio degli ultimi giorni, non possiamo evitare di giungere alla conclusione che questa persona è l'Anticristo. Quando il passaggio sul male escatologico e sulle guerre finisce, c’è un nuovo inizio, che è segnato anche graficamente: in una nuova riga che dà inizio a un nuovo aspetto con le parole "fino a che il popolo di Dio sorgerà", che sarà il periodo della pace e delle benedizione. Ciò che è preservato nel nostro frammento di Qumran - dall'inizio della riga 4 della Col. II - è una descrizione poetica di pace eterna e di sottomissione di tutta l'umanità al popolo di Dio, una descrizione che - per quanto possiamo accertare - dipende in parte da Daniele 7, l'interpretazione della visione del Figlio dell'uomo. Il "popolo di Dio" nel nostro frammento corrisponde al "popolo dei santi dell'Altissimo" di Dan. 7:27 - "Il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno".

In 2Tess. 2:3,4 leggiamo che "l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto…e dicendo ch'egli è Dio". Nel nostro frammento leggiamo di una persona "che tutti adoreranno e serviranno ... Egli sarà chiamato figlio di Dio ed essi lo chiamano figlio dell'Altissimo". L'aramaico può anche indicare che egli si chiamerà figlio di Dio. Non fa molta differenza se l'Anticristo, pretenderà di essere Dio o di essere il figlio di Dio. Leggiamo in Didache 16:4: "e allora l’ingannatore del mondo si mostrerà come figlio di Dio e farà segni e prodigi, e cadrà la terra nelle sue mani; ed egli opererà l’iniquità quale mai non fu dal principio del mondo". La menzione di un figlio di Dio come ingannatore del mondo indica un contrasto con Gesù, il Figlio di Dio.

C'è un altro testo, si tratta di una apocalisse ebraica, vale a dire gli Oracoli di Istaspe, che si è conservata in una forma abbreviata nelle Istituzioni Divine di Lattanzio (apologeta cristiano del III secolo) e fa riferimento a due Anticristi. Riguardo il secondo si dice che "un altro re sorgerà dalla Siria, nascerà da uno spirito maligno, il distruttore della razza umana ... il re che non solo sarà il più obbrobrioso, ma sarà anche un profeta di menzogne, e chiamerà se stesso Dio e ordinerà di essere adorato come Figlio di Dio" (Lact. Divin. Inst. VII 17:24). È anche possibile che un parallelismo simile tra Dio e figlio di Dio esista nel testo di Qumran. L'inizio della riga 9 della prima colonna è andata persa. Noi leggiamo soltanto:

"... [g]rande ... sarà chiamato, e per il suo nome sarà designato". Le parole "per il suo nome" sono enigmatiche, se si assume che la persona sarà designata dal suo proprio nome, ma se noi stabiliamo che la persona sarà designata con il nome di Dio, allora è effettivamente definito. Fitzmyer suggerisce che il testo originale era: "Egli sarà chiamato il figlio del Grande Dio" ecc. Questo è ragionevole, ma allora il seguente "figlio di Dio" sarebbe una ripetizione. È quindi possibile azzardare che una volta il testo di Qumran era come segue:

"Grande [Dio] sarà chiamato e per il suo nome sarà designato. Egli sarà chiamato figlio di Dio ed essi lo chiameranno figlio dell'Altissimo".

Questo non solo rende meglio il senso, ma il parallelismo si adatta anche alla natura poetica di tutto il testo. Se questa ipotesi è corretta, allora esiste anche una grande affinità tra il frammento di Qumran e gli oracoli di Istaspe. Come abbiamo detto in precedenza, lì è scritto che l'Anticristo "costituirà e chiamerà se stesso Dio e ordinerà di essere adorato come il figlio di Dio". Anche in questa parafrasi latina del testo greco originale degli Oracoli, la somiglianza con il nostro frammento è evidente. In entrambi i casi esiste un parallelismo simile.

Per riassumere, abbiamo analizzato un frammento di Qumran pubblicato parzialmente. In esso, un veggente, probabilmente Daniele, interpreta per il re un sogno o una visione che si riferisce agli ultimi giorni. Sarà un tempo di guerre e distrette. Infine un regno malvagio dominerà il mondo "fino a che sorgerà il popolo di Dio e tutto desisterà dalla spada". Nella descrizione dei mali politici della fine dei tempi, si fa menzione anche di un re malvagio, evidentemente il sovrano del regno malvagio. Tutti lo serviranno ed egli pretenderà di essere il figlio dell'Altissimo. Questa figura non è affatto inusuale. Quello che si legge nel frammento Qumran è l'arroganza dell'Anticristo, come anche risulta in 2Tess. Il testo del nostro frammento assomiglia agli oracoli di Istaspe, un'apocalisse ebraica. È stata composta prima della distruzione del Secondo Tempio.


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