mercoledì 27 novembre 2019

DANIELE 2:43 – IL FERRO MESCOLATO CON L’ARGILLA


DANIELE 2:43 – IL FERRO MESCOLATO CON L’ARGILLA

«Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla»

Il profeta Daniele scrive dei nostri tempi. Il ferro mescolato con l’argilla è il mescolamento dei popoli, ovvero la sostituzione etnica.  Ma sappiamo come questo fenomeno funziona nella pratica, cioè come praticamente viene portato avanti? Propongo di fare un gioco, allo scopo di realizzare punto per punto tutte le possibili opzioni per portare a termine la sostituzione etnica dei popoli.

Immaginiamo quindi di essere sul libro paga di George Soros , e che Geroge Soros  ci dica di dover portare a termine la sostituzione etnica di uno Stato, di una nazione, di un popolo. Cosa noi dovremmo fare per mettere in pratica questo progetto?

Vediamo di analizzare punto per punto quello che è possibile fare. Specifico che questi punti non sono in ordine di importanza o in ordine cronologico, perché queste opzioni possono presentarsi tutte insieme oppure una alla volta. Ricordo poi che la sostituzione etnica dei popoli non è un fatto solo ed esclusivamente fisico, biologico, ma è anche un fatto mentale, psicologico propagandistico.

Iniziamo allora con il nostro progetto. Noi siamo pagati, assoldati, per portare a termine questa missione, vediamo cosa possiamo fare. La prima cosa è che noi abbiamo un popolo da sostituire. Noi dobbiamo partire da questo presupposto. Ora, come facciamo a sostituire questo popolo, come possiamo iniziare? La prima cosa è cercare di immettere nel territorio dove questo popolo locale risiede da millenni, una popolazione straniera.

E qui dobbiamo spiegare ancora meglio questa opzione, perché tanto più la popolazione straniera sarà diversa da quella locale, quanto più successo potremo avere per raggiungere il nostro scopo. Quando dico diversa, non intendo soltanto etnicamente ma anche, per esempio, dal punto di vista religioso, perché è chiaro che più la popolazione è diversa e più avrà facilità di sostituire quella già presente.

Oltre a questo, la quantità! Più la quantità è elevata, più il processo di sostituzione andrà veloce e si realizzerà in tempi più brevi. Qui si pone già una domanda: Si può assimilare il popolo straniero che sta cercando di stabilirsi all’interno di questo territorio abitato dalla popolazione nativa? L’assimilazione al 100% è impossibile, perché è come dire che possiamo  amalgamare il ferro con l’argilla. Ma quello che possiamo ipotizzare, è che se l’ingresso di stranieri in un determinato territorio si mantiene entro una certa soglia, una percentuale irrilevante, questa entrata di gruppi stranieri non rappresenterebbe un pericolo. 

Questa cosa, però, per noi non va bene, perché la nostra missione è di sostituire etnicamente la popolazione locale. Quindi non potrà mai essere irrilevante la quantità di stranieri. Dovrà invece essere molto rilevante.

Un’altra opzione che possiamo mettere in pratica, è quella che riguarda l’aspetto educativo e propagandistico. Questo è un aspetto molto importante, anzi fondamentale, perché voi capite che se noi dobbiamo sostituire etnicamente la popolazione di un determinato territorio, se lo facessimo senza giustificare questo processo, potremmo trovare delle resistenze nella popolazione locale.

Allora che cosa è importante fare? È importante creare una narrazione. Perché? Perché da un lato bisogna giustificare questo processo, e dall’altro cercare di far digerire alla popolazione locale questo piano che noi stiamo mettendo in pratica. Ecco perché ci serviremo dei media, della stampa, di internet, del cinema, della TV, per convogliare alcune idee.

Però, qui voglio soffermarmi un attimo. Stiamo molto attenti. Quali idee dobbiamo propagandare? Certamente non possiamo andare dalla popolazione locale e dire che noi vi vogliamo sostituire. Certamente no! Noi dobbiamo puntare sull’idea falsa chiamata multiculturalismo. Dobbiamo propagandare all’interno della società il multiculturalismo, cioè l’idea – ovviamente a cui noi non crediamo – ma dobbiamo far credere al popolo che sia possibile vivere in armonia tutti i popoli insieme mischiati appassionatamente.

Questa è una cosa che deve essere inserita nella narrazione quotidiana dei popoli attraverso, come ho detto, TV, cinema, internet, dibattiti culturali, ecc. ecc., facendo leva anche sul senso di colpa. Se noi possiamo utilizzare il senso di colpa di alcuni popoli, per ragioni storiche, per ragioni etniche, per qualsiasi ragione, dobbiamo utilizzare questo senso di colpa perché ci faciliterà il compito di propagandare determinate idee, in questo caso il multiculturalismo.

Quindi, quello che è importante è che si faccia passare l’idea che la multiculturalità è bella, è necessaria, ed è qualcosa di assolutamente normale. Ecco, dobbiamo far capire alla popolazione che non avere queste caratteristiche significa avere qualcosa in meno, significa essere imperfetti, significa dover pagare una colpa che ovviamente quel popolo non ha commesso, ma noi dovremo convincere quel popolo del fatto che invece ha commesso quella colpa.

Un altro aspetto fondamentale è che dobbiamo puntare ad abbassare i livelli di energia all’interno della società e del gruppo umano locale, cioè dobbiamo depotenziare di tutte quelle energie creative possibili sia gli uomini che alle donne locali. In che modo dobbiamo fare questo? Cercando di deviare da un lato l’aspetto istintivo di questi popoli, cioè l’istinto non deve più essere utilizzato per ribellarsi ma dovrà essere utilizzato e indirizzato verso piaceri carnali, verso appagamenti di desideri consumistici.

Questo da un lato. Dall’altro lato dovremo abbattere completamente l’aspetto razionale degli individui. Noi dobbiamo abbassare la razionalità, dobbiamo eliminarla, e questo possiamo farlo attraverso un’operazione di educazione e distrazione di massa. L’individuo non dovrà più pensare razionalmente e criticamente, e nemmeno dovrà utilizzare le proprie energie in maniera rivoluzionaria, ma dovrà utilizzarle semplicemente per appagare i bisogni primari di tipo consumistico.

Per capire questo concetto, basta fare un piccolo paragone tra quello che erano le donne e gli uomini in Italia per esempio 100 anni fa, oppure quello che erano i nostri nonni, persone che hanno vissuto la prima e la seconda guerra mondiale. Facciamo un paragone tra quello che erano queste persone e quello che sono le persone oggi – naturalmente con le dovute e possibili eccezioni. Vediamo una curva decadente impressionante, dove l’individuo è sempre meno dotato di razionalità critica e riesce sempre meno a convogliare le proprie energie verso un senso di appartenenza a una socialità, quella socialità che ci faceva essere, come diceva Aristotele, animali sociali.

Oggi quello che l’uomo utilizza è un appagamento di desideri istintivi, che sono soprattutto virtuali, e questo fa parte del nostro piano. Dobbiamo ancora di più abbassare la consapevolezza critica degli uomini e delle donne di quella comunità che noi intendiamo sostituire, in modo tale che quella comunità non sia più in grado di reagire.

In particolare ci soffermeremo sull’uomo, perché l’uomo deve essere femminilizzato. Quando dico femminilizzato non intendo offendere le donne, intendo dire che all’uomo deve essere permesso di esprimere soltanto atteggiamenti femminili, che però non gli sono propri. Mentre per una donna questi atteggiamenti sono assolutamente normali, anzi devono essere in qualche modo anche rivendicati, per l’uomo non sono però assolutamente adatti. Noi però dobbiamo puntare a femminilizzare l’uomo, perché se femminilizziamo l’uomo, automaticamente non sarà più in grado di reagire a una eventuale invasione e sostituzione etnica.

Infine, abbiamo un ultimo obiettivo, che è quello essenziale del rimpiazzo anche dal punto di vista biologico. Dovremo fare di tutto affinché l’accoppiamento misto diventi la normalità. Qui voglio fare una digressione. Dobbiamo stare attenti a utilizzare i verbi. Un conto è dire che si accetta, un’altra cosa è dire: si promuove.


Io non metto in dubbio che ci possano essere delle persone che provano dei sentimenti per persone di un gruppo etnico diverso, questo può accadere. Ma un conto è accettarlo, altro conto è propagandarlo. Noi invece, siccome siamo stati pagati per questo, dovremo fare di tutto per propagandare la mescolanza. Non accettarla, ma propagandarla! In modo tale che nella comunità che noi vogliamo sostituire entri l’idea che la mescolanza sia qualcosa di fondamentale; e ci serviremo anche qui dei mezzi di comunicazione. Per esempio la pubblicità, per esempio faremo una cosa che prende sempre più piede oggi, cominceremo a parlare di famiglie multietniche, cioè famiglie in cui è normale che alcuni membri siamo appartenenti al gruppo etnico che noi vogliamo sostituire al posto di quello locale.

Per cui l’importanza della mescolanza, la mescolanza come obiettivo primario, sempre fatta passare come qualcosa di normale, di assolutamente naturale, contro cui non ci si può ribellare. Attraverso questi punti noi potremo arrivare in un tempo, a medio-lungo termine, alla completa sostituzione etnica di una comunità locale stanziata in un luogo da millenni, con un’altra. Dovremmo fare in modo di essere costanti, cioè di far passare questo processo come qualcosa di assolutamente naturale, qualcosa che venga interiorizzato, e per fare questo ci serviremo non solo dei mezzi di comunicazione ma anche dell’educazione.

Fondamentale è educare le nuove generazioni ad accettare questo. Ci serviremo anche delle Accademie, delle Università, dove propaganderemo il fatto che quella comunità specifica un tempo derivava un tempo da quella che noi vogliamo portare a sostituzione (l’uomo avrebbe origine da un umanoide africano, secondo l’evoluzione darwiniana).

Questo, in sostanza, è quello per cui noi siamo pagati di fare e che naturalmente porteremo avanti grazie al nostro piano specifico.

Perché solo su una umanità senza storia e senza tradizioni, solo su una poltiglia informe di uomini e popoli senza radici spirituali il potere mondialista giu... (finisce con ...aico) può esercitare impunemente la sua sovranità assoluta. Ciò spiega la ragione per cui ogni voce dissonante viene repressa.
Chi ha imposto ai governi le leggi repressive contro la libertà di ricerca storica, in barba ai tanto decantati diritti dell’uomo?

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