lunedì 23 dicembre 2019

LA FALSA LUCE DI HANUKKAH E L'ODIO PER IL NATALE


La falsa luce di Hanukkah e l’odio per il Natale


Questo articolo presenta alcune informazioni su Hanukkah che potrebbero essere diverse da quelle che conoscevi fino a oggi.

I libri dei Maccabei non menzionano la leggenda di un vasetto d’olio che inaspettatamente durò otto giorni. Solo secoli dopo la sconfitta dei Siriani contro i Maccabei, la storia del vasetto d’olio – che è diventata parte di Hanukkah – appare nel Talmud.

La storia tradizionale di Hanukkah è che quando i Maccabei arrivarono per riconsacrare il tempio, furono così sconvolti dal fatto che c’era olio sufficiente solo per tenere acceso il sacro candelabro a sette bracci per un giorno. Invece, l’olio durò miracolosamente per otto giorni.

Gli ebrei celebrano Hanukkah per otto giorni per commemorare questo miracolo, accendendo una candela aggiuntiva su una speciale menorah – chiamata hanukkiah – ogni notte della festa. Questo è anche il motivo per cui è abitudine in questa festa mangiare cibi fritti in olio, come patate fritte e ciambelle.

In realtà, i rabbini svilupparono il racconto miracoloso dell’olio diversi secoli dopo gli eventi storici. Giuseppe Flavio, che menziona la festa, non parla del miracolo dell’olio, e questa assenza è rivelatrice. Hanukkah non è menzionata neanche nella Mishnah dove ci si aspetterebbe di trovare scritte le regole di come si accendono le candele. Hanukkah viene finalmente menzionata nel Talmud babilonese (Shabbat 21b) con la domanda: "Che cosa è Hanukkah?" La risposta data parla del miracolo dell’olio. Pertanto la prima menzione del miracolo si trova in un passaggio talmudico che risale al V secolo dC.

Perché hanno sostituito la verità per qualcosa di interamente inventato? Se si voleva celebrare un miracolo, non era un miracolo abbastanza grande che il piccolo gruppo dei Maccabei avessero sconfitto il potente esercito greco?

Giuda Maccabeo ordinò una celebrazione di otto giorni basata su precedenti cerimonie di dedicazione conosciute dai Giudei, tra cui:

• La dedicazione di 8 giorni del Tabernacolo di Mosè (Lev. 8:33-9:4).
• La celebrazione della dedicazione del tempio di 8 giorni tenuta da Re Salomone (2Cron. 7:8-10).
• Celebrazione per la ridedicazione del tempio di Re Ezechia, anch’essa di 8 giorni (2Cron. 29:17).
• Per coincidenza o no, la lettura pubblica di Esdra della Torah dopo il ritorno dall'esilio, fu seguita immediatamente dalla festa di otto giorni di Sukkot (Neh. 8:18).
• Hanukkah è anche chiamata "festa delle Capanne e del fuoco" in 2Mac. 1:18.

Giuda Maccabeo avrebbe voluto liberare il Tempio in tempo per la festa delle Capanne, ma non fu in grado di farlo, e la prima Hanukkah è stata un surrogato della festa delle Capanne combinata con i festeggiamenti per la ridedicazione del Tempio, molto simile a ciò che fece Esdra al suo ritorno nel paese d’Israele.

Allora, perché c'è una mitzvah per l’accensione delle candele di Hanukkah? E perché c’è la storia del "miracolo dell’olio" - una storia che era sconosciuta ai Maccabei?

Shaye J. D. Cohen, professore di letteratura ebraica e filosofia ad Harvard e autore di From the Maccabees to the Mishnah, ha detto di credere che i rabbini del Talmud abbiano inventato il miracolo dell’olio per "demilitarizzare" Hanukkah.

Secondo Cohen, la storia del "miracolo dell’olio" è conseguenza dello spostamento rabbinico di una celebrazione militare, in una celebrazione dell'influenza divina sugli ebrei. Questo ha messo i rabbini - i rappresentanti del divino in questo mondo, almeno all'interno della religione che essi hanno creato dopo la distruzione del secondo tempio – al centro della festa, e ha minimizzato il ruolo giocato dai guerrieri e dai sacerdoti - come, per esempio, gli odiati Maccabei.

Cohen ha scritto: "Ha dato ai rabbini, che si trovavano a disagio con i Maccabei, una maniera per dire che essi rispettavano Hanukkah … La vittoria e la sommossa militare non erano una buona didattica per gli ebrei che vivevano sotto l’impero romano. Non volevano che i giovani ebrei crescessero e cercassero di essere come Giuda Maccabeo e cercassero di attaccare i Romani", e quindi è stato escogitato il "miracolo dell’olio" per ammorbidire i fanatici e quindi evitare una pericolosa repressione. Per il nostro tempo, dato che la paura della repressione è praticamente inesistente, possiamo vedere che il tema militante di Hanukkah è ritornato ad essere enfatizzato.

Ma ci sono ragioni ben più valide di quelle proposte da Shaye Cohen.

I rabbini (=farisei) non hanno voluto conservare i libri dei Maccabei, che sono invece stati conservati dalla Chiesa, perché? Perché i Maccabei (un soprannome questo della famiglia degli Asmonei), è vero che diedero l’indipendenza a Israele, ma si scontrarono ben presto con le principali autorità religiose del loro tempo, cioè i farisei. Dal punto di vista degli autori del Talmud, i farisei erano gli eroi della storia ebraica. Gli Asmonei (= Maccabei), che si sono scontrati con i farisei, devono quindi essere i cattivi. Motivo numero uno per metterli fuori dalla storia. Attraverso la storia del miracolo dell’olio, i rabbini sono stati in grado di dare risalto a Dio diminuendo e persino annullando il ruolo dei Maccabei. Il miracolo non era più la vittoria militare, ma piuttosto il poco olio che bruciò per otto giorni.

C'è un’altra ragione, forse anche più convincente. I Maccabei strinsero alleanza con i Romani, e mantennero l'indipendenza con l'aiuto della superpotenza del mondo mediterraneo: Roma.

Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e alleanza. Andarono fino a Roma con viaggio lunghissimo, entrarono nel senato e incominciarono a dire: «Giuda, chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a voi, per concludere con voi alleanza e amicizia e per essere iscritti tra i vostri alleati e amici» (1Mac. 8:17-20).

Dopo la distruzione del tempio, i farisei hanno voluto cancellare questo ricordo, e dato che si sono inventati l’idea che Roma (e poi la Chiesa) sarebbe l’incarnazione dello spirito di Edom, hanno dovuto far dimenticare tutti quei riferimenti che parlavano bene di Roma e della sua gloria, come per esempio questi:

Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti. (1Mac. 8:1)

Se verrà mossa guerra prima contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio, il popolo dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà come suggerirà loro l'occasione (1Mac. 8:24,24);

Certamente, qui, nessuno pensava che Roma fosse l’incarnazione di Edom. Ma le menzogne, si sa, basta raccontarle più volte, per farle credere.

Quindi, quello che sembra essere accaduto è questo:

• I rabbini odiavano Erode, che è conosciuto come l'Idumeo nella letteratura rabbinica.

• Per superare l'associazione di Hanukkah con gli Asmonei/Maccabei ed Erode, i rabbini crearono una favola circa un "miracolo dell’olio" per trovare un modo di kasherizzare una festa che altrimenti disapprovavano.

• Quando il Talmud fu redatto, era la favola del "miracolo dell’olio" che definiva Hanukkah, non le vittorie militari dei Maccabei o la restaurazione del tempio fatta da Erode.

Il segreto di Hanukkah fu svelato da Rabbi Levi Isaac ben Meir di Berdichev (noto come il "Kedushat Levi"), un'importante autorità halachica del XVIII secolo, che rivelò il fatto che l’accensione della menorah di Hanukkah non commemora la vittoria dei Maccabei, ma il "diletto" di Dio per il popolo ebraico. L'insegnamento segreto di Hanukkah è che Dio ha fornito olio per otto giorni non come mezzo per facilitare la vittoria, o per garantire il completamento di un sacro dovere, ma piuttosto come un segno del Suo continuo diletto verso il popolo giudaico, che tutti noi dovremmo emulare, come in effetti avviene ogni volta che è eretta una menorah laddove c’è un presepe.

Perché da diversi anni gli ebrei, ad Hanukkah, accendono l’hanukkiah nelle principali piazze delle città dei goyim? Perché Hanukkah viene celebrata come competizione al Natale, per affermare simbolicamente la supremazia della Kahal Yisrael (il popolo giudaico) sul resto dell'umanità. Stanno compiendo un atto di ri-consacrazione, stanno dicendo che hanno vinto.

Hanukkah è diventata il principale strumento del talmudismo per far entrare la religione del Talmud nella vita civile della nazione ebraica, in un momento in cui il cristianesimo e i suoi simboli, come le scene della Natività, sono sempre più marginalizzati o banditi completamente dalla pubblica piazza, a favore delle luci della hanukkiah, e il tintinnio dei registratori di cassa.

La menorah di Hanukkah non è simbolo di un evento biblico. L’odierna festa di Hanukkah è una tradizione talmudica creata dall'uomo per l'auto-idolatria. Non rappresenta la vittoria dei Maccabei sui pagani. Hanukkah è un impegno ad alimentare il razzismo religioso dei rabbini sionisti, travestito da luce religiosa.

La storia del miracolo dell’olio è il Babbo Natale dell'ebraismo, ma i cristiani sono i veri figli e figlie di Abrahamo che celebrano nella pubblica piazza la propria gratitudine a Gesù, il Messia di Israele e Re dell’universo. "Oggi, nella città di Davide, vi è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore" (Luca 2:11). Rallegriamoci!

Il Natale è un momento problematico per i rabbini, poiché celebra la nascita del Gesù che essi disprezzano. Il termine rabbinico per la vigilia di Natale è Nittel Nacht, una notte che considerano maledetta.

C'è una tradizione rabbinica che impone di astenersi dalle relazioni coniugali la vigilia di Natale (Nitei Gavriel Minhagei Nittel 5:1). Secondo il Baal Shem Tov, il fondatore dell'ebraismo chassidico, concepire un bambino alla vigilia di Natale comporterà la nascita di un apostata (Sefer Baal Shem Tov 2:43a).

L'abitudine rabbinica più diffusa, osservata alla vigilia di Natale è quella di astenersi dallo studiare la "Torah" (cioè Talmud). C'è la preoccupazione che il proprio studio talmudico possa senza volerlo servire come merito per l'anima di Gesù, corrispondente all'insegnamento rabbinico che lo studio del Talmud dà sollievo alle anime di tutti i malvagi.

Astenersi dallo studio del Talmud alla vigilia di Natale serve anche come segno di lutto, corrispondente alla credenza rabbinica secondo cui Gesù "era un falso messia che ha ingannato Israele, ha adorato un mattone, e ha praticato la magia che aveva imparato in Egitto" (Talmud babilonese, Sanhedrin 107b); e "nacque da una prostituta che concepì mentre era niddah (mestruante)" (Talmud babilonese, Kallah 51a).

C'è un'usanza talmudica di mangiare l'aglio alla vigilia di Natale. La ragione di ciò è attribuita all'odore dell'aglio, che è ritenuto in grado di respingere l'anima demoniaca di Gesù che vaga durante la vigilia di Natale (cfr. Nitei Gavriel Minhagei Nittel).

Un'altra usanza rabbinica del giudaismo ortodosso è quella di fare della carta igienica, alla vigilia di Natale, un insulto a Gesù, una pratica resa popolare tra gli ebrei chassidici dal rabbino polacco Chiddushei Harim (Reiach Hasade 1:17).

Confrontiamo queste grottesche offese "Nittel Nacht" con la storia divina della Sacra Famiglia a Betlemme: la radiosa Vergine e Cristo bambino, degli umili pastori e angeli che offrono la lieta novella di pace in terra agli uomini di buona volontà. Francamente, non c'è paragone tra l'ebraismo talmudico e il cristianesimo, e quelli che vogliono affermare che il cristianesimo abbia somiglianze con la religione rabbinico-talmudica sono più illusi dei praticanti degradati della Nittel Nacht.

L'odio rabbinico per Natale si riflette soprattutto negli Stati Uniti. Nel 1989 ci fu una causa alla Corte Suprema riguardo un presepe in un edificio governativo della Pennsylvania: il presepe fu vietato ma la menorah di Hanukkah fu permessa. Una decisione della Corte di appello federale del 2006 a New York ha vietato un presepe in una scuola pubblica, ma ha permesso una menorah di Hanukkah e una mezzaluna islamica.

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