La falsa luce di Hanukkah e l’odio per il Natale
Questo articolo presenta alcune
informazioni su Hanukkah che potrebbero essere diverse da quelle che conoscevi
fino a oggi.
I libri dei Maccabei non menzionano la leggenda di un
vasetto d’olio che inaspettatamente durò otto giorni. Solo secoli dopo la
sconfitta dei Siriani contro i Maccabei, la storia del vasetto d’olio – che è
diventata parte di Hanukkah – appare nel Talmud.
La storia tradizionale di Hanukkah
è che quando i Maccabei arrivarono per riconsacrare il tempio, furono così
sconvolti dal fatto che c’era olio sufficiente solo per tenere acceso il sacro
candelabro a sette bracci per un giorno. Invece, l’olio durò miracolosamente
per otto giorni.
Gli ebrei celebrano Hanukkah per
otto giorni per commemorare questo miracolo, accendendo una candela aggiuntiva
su una speciale menorah – chiamata hanukkiah – ogni notte della festa. Questo è
anche il motivo per cui è abitudine in questa festa mangiare cibi fritti in
olio, come patate fritte e ciambelle.
In realtà, i rabbini svilupparono
il racconto miracoloso dell’olio diversi secoli dopo gli eventi storici. Giuseppe
Flavio, che menziona la festa, non parla del miracolo dell’olio, e questa
assenza è rivelatrice. Hanukkah non è menzionata neanche nella Mishnah dove ci
si aspetterebbe di trovare scritte le regole di come si accendono le candele. Hanukkah
viene finalmente menzionata nel Talmud babilonese (Shabbat 21b) con la domanda:
"Che cosa è Hanukkah?" La risposta data parla del miracolo dell’olio.
Pertanto la prima menzione del miracolo si trova in un passaggio talmudico che risale al V secolo dC.
Perché hanno sostituito la verità
per qualcosa di interamente inventato? Se si voleva celebrare un miracolo, non
era un miracolo abbastanza grande che il piccolo gruppo dei Maccabei avessero
sconfitto il potente esercito greco?
Giuda Maccabeo ordinò una
celebrazione di otto giorni basata su precedenti cerimonie di dedicazione
conosciute dai Giudei, tra cui:
• La dedicazione di 8 giorni del
Tabernacolo di Mosè (Lev. 8:33-9:4).
• La celebrazione della
dedicazione del tempio di 8 giorni tenuta da Re Salomone (2Cron. 7:8-10).
• Celebrazione per la
ridedicazione del tempio di Re Ezechia, anch’essa di 8 giorni (2Cron. 29:17).
• Per coincidenza o no, la
lettura pubblica di Esdra della Torah dopo il ritorno dall'esilio, fu seguita
immediatamente dalla festa di otto giorni di Sukkot (Neh. 8:18).
• Hanukkah è anche chiamata
"festa delle Capanne e del fuoco"
in 2Mac. 1:18.
Giuda Maccabeo avrebbe voluto
liberare il Tempio in tempo per la festa delle Capanne, ma non fu in grado di
farlo, e la prima Hanukkah è stata un surrogato della festa delle Capanne
combinata con i festeggiamenti per la ridedicazione del Tempio, molto simile a
ciò che fece Esdra al suo ritorno nel paese d’Israele.
Allora, perché c'è una mitzvah
per l’accensione delle candele di Hanukkah? E perché c’è la storia del
"miracolo dell’olio" - una storia
che era sconosciuta ai Maccabei?
Shaye
J. D. Cohen, professore di letteratura ebraica e filosofia ad Harvard e autore
di From the Maccabees to the Mishnah, ha detto di credere che i
rabbini del Talmud abbiano inventato il miracolo dell’olio per "demilitarizzare"
Hanukkah.
Secondo Cohen, la storia del
"miracolo dell’olio" è conseguenza dello spostamento rabbinico di una
celebrazione militare, in una celebrazione dell'influenza divina sugli ebrei.
Questo ha messo i rabbini - i rappresentanti del divino in questo mondo, almeno
all'interno della religione che essi hanno creato dopo la distruzione del
secondo tempio – al centro della festa, e ha minimizzato il ruolo giocato dai
guerrieri e dai sacerdoti - come, per esempio, gli odiati Maccabei.
Cohen ha scritto: "Ha dato
ai rabbini, che si trovavano a disagio con i Maccabei, una maniera per dire che
essi rispettavano Hanukkah … La vittoria e la sommossa militare non erano una
buona didattica per gli ebrei che vivevano sotto l’impero romano. Non volevano
che i giovani ebrei crescessero e cercassero di essere come Giuda Maccabeo e
cercassero di attaccare i Romani", e quindi è stato escogitato il
"miracolo dell’olio" per ammorbidire i fanatici e quindi evitare una
pericolosa repressione. Per il nostro tempo, dato che la paura della
repressione è praticamente inesistente, possiamo vedere che il tema militante
di Hanukkah è ritornato ad essere enfatizzato.
Ma ci sono ragioni ben più valide
di quelle proposte da Shaye Cohen.
I rabbini (=farisei) non hanno
voluto conservare i libri dei Maccabei, che sono invece stati conservati dalla
Chiesa, perché? Perché i Maccabei (un soprannome questo della famiglia degli
Asmonei), è vero che diedero l’indipendenza a Israele, ma si scontrarono ben
presto con le principali autorità religiose del loro tempo, cioè i farisei. Dal
punto di vista degli autori del Talmud, i farisei erano gli eroi della storia
ebraica. Gli Asmonei (= Maccabei), che si sono scontrati con i farisei, devono
quindi essere i cattivi. Motivo numero uno per metterli fuori dalla storia.
Attraverso la storia del miracolo dell’olio, i rabbini sono stati in grado di
dare risalto a Dio diminuendo e persino annullando il ruolo dei Maccabei. Il
miracolo non era più la vittoria militare, ma piuttosto il poco olio che bruciò
per otto giorni.
C'è un’altra ragione, forse anche
più convincente. I Maccabei strinsero
alleanza con i Romani, e mantennero l'indipendenza con l'aiuto della
superpotenza del mondo mediterraneo: Roma.
Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni,
figlio di Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere
amicizia e alleanza. Andarono fino a Roma con viaggio lunghissimo, entrarono
nel senato e incominciarono a dire: «Giuda, chiamato anche Maccabeo, e i
suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a voi, per concludere con
voi alleanza e amicizia e per essere iscritti tra i vostri alleati e amici»
(1Mac. 8:17-20).
Dopo la distruzione del tempio, i
farisei hanno voluto cancellare questo ricordo, e dato che si sono inventati
l’idea che Roma (e poi la Chiesa) sarebbe l’incarnazione dello spirito di Edom,
hanno dovuto far dimenticare tutti quei riferimenti che parlavano bene di Roma
e della sua gloria, come per esempio questi:
Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi
erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e
accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e
potenti. (1Mac. 8:1)
Se verrà mossa guerra
prima contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo
dominio, il popolo dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà come
suggerirà loro l'occasione (1Mac. 8:24,24);
Certamente, qui, nessuno
pensava che Roma fosse l’incarnazione di Edom. Ma le menzogne, si sa, basta
raccontarle più volte, per farle credere.
Quindi, quello che sembra essere accaduto
è questo:
• I rabbini odiavano Erode, che è
conosciuto come l'Idumeo nella letteratura rabbinica.
• Per superare l'associazione di
Hanukkah con gli Asmonei/Maccabei ed Erode, i rabbini crearono una favola circa
un "miracolo dell’olio" per trovare un modo di kasherizzare una festa
che altrimenti disapprovavano.
• Quando il Talmud fu redatto,
era la favola del "miracolo dell’olio" che definiva Hanukkah, non le
vittorie militari dei Maccabei o la restaurazione del tempio fatta da Erode.
Il segreto di Hanukkah fu svelato
da Rabbi Levi Isaac ben Meir di Berdichev (noto come il "Kedushat
Levi"), un'importante autorità halachica del XVIII secolo, che rivelò il
fatto che l’accensione della menorah di Hanukkah non commemora la vittoria dei
Maccabei, ma il "diletto" di Dio per il popolo ebraico. L'insegnamento
segreto di Hanukkah è che Dio ha fornito olio per otto giorni non come mezzo
per facilitare la vittoria, o per garantire il completamento di un sacro
dovere, ma piuttosto come un segno del Suo continuo diletto verso il popolo
giudaico, che tutti noi dovremmo emulare, come in effetti avviene ogni volta
che è eretta una menorah laddove c’è un presepe.
Perché da diversi anni gli ebrei,
ad Hanukkah, accendono l’hanukkiah nelle principali piazze delle città dei
goyim? Perché Hanukkah viene celebrata come competizione al Natale, per
affermare simbolicamente la supremazia della Kahal Yisrael (il popolo giudaico)
sul resto dell'umanità. Stanno compiendo un atto
di ri-consacrazione, stanno dicendo che hanno vinto.
Hanukkah è diventata il
principale strumento del talmudismo per far entrare la religione del Talmud
nella vita civile della nazione ebraica, in un momento in cui il cristianesimo
e i suoi simboli, come le scene della Natività, sono sempre più marginalizzati
o banditi completamente dalla pubblica piazza, a favore delle luci della
hanukkiah, e il tintinnio dei registratori di cassa.
La menorah di Hanukkah non è
simbolo di un evento biblico. L’odierna festa di Hanukkah è una tradizione
talmudica creata dall'uomo per l'auto-idolatria. Non rappresenta la vittoria
dei Maccabei sui pagani. Hanukkah è un impegno ad alimentare il razzismo
religioso dei rabbini sionisti, travestito da luce religiosa.
La storia del miracolo dell’olio
è il Babbo Natale dell'ebraismo, ma i cristiani sono i veri figli e figlie di
Abrahamo che celebrano nella pubblica piazza la propria gratitudine a Gesù, il
Messia di Israele e Re dell’universo. "Oggi,
nella città di Davide, vi è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore"
(Luca 2:11). Rallegriamoci!
Il Natale è un momento problematico
per i rabbini, poiché celebra la nascita del Gesù che essi disprezzano. Il
termine rabbinico per la vigilia di Natale è Nittel Nacht, una notte che considerano maledetta.
C'è una tradizione rabbinica che
impone di astenersi dalle relazioni coniugali la vigilia di Natale (Nitei Gavriel Minhagei Nittel 5:1).
Secondo il Baal Shem Tov, il fondatore dell'ebraismo chassidico, concepire un
bambino alla vigilia di Natale comporterà la nascita di un apostata (Sefer Baal Shem Tov 2:43a).
L'abitudine rabbinica più diffusa,
osservata alla vigilia di Natale è quella di astenersi dallo studiare la
"Torah" (cioè Talmud). C'è la preoccupazione che il proprio studio
talmudico possa senza volerlo servire come merito per l'anima di Gesù,
corrispondente all'insegnamento rabbinico che lo studio del Talmud dà sollievo
alle anime di tutti i malvagi.
Astenersi dallo studio del Talmud
alla vigilia di Natale serve anche come segno di lutto, corrispondente alla
credenza rabbinica secondo cui Gesù "era un falso messia che ha ingannato
Israele, ha adorato un mattone, e ha praticato la magia che aveva imparato in
Egitto" (Talmud babilonese, Sanhedrin 107b); e "nacque da una
prostituta che concepì mentre era niddah
(mestruante)" (Talmud babilonese, Kallah 51a).
C'è un'usanza talmudica di
mangiare l'aglio alla vigilia di Natale. La ragione di ciò è attribuita
all'odore dell'aglio, che è ritenuto in grado di respingere l'anima demoniaca
di Gesù che vaga durante la vigilia di Natale (cfr. Nitei Gavriel Minhagei Nittel).
Un'altra usanza rabbinica del
giudaismo ortodosso è quella di fare della carta igienica, alla vigilia di
Natale, un insulto a Gesù, una pratica resa popolare tra gli ebrei chassidici
dal rabbino polacco Chiddushei Harim (Reiach
Hasade 1:17).
Confrontiamo queste grottesche
offese "Nittel Nacht" con la storia divina della Sacra Famiglia a
Betlemme: la radiosa Vergine e Cristo bambino, degli umili pastori e angeli che
offrono la lieta novella di pace in terra agli uomini di buona volontà.
Francamente, non c'è paragone tra l'ebraismo talmudico e il cristianesimo, e
quelli che vogliono affermare che il cristianesimo abbia somiglianze con la
religione rabbinico-talmudica sono più illusi dei praticanti degradati della
Nittel Nacht.
L'odio rabbinico per Natale si
riflette soprattutto negli Stati Uniti. Nel 1989 ci fu una causa alla Corte
Suprema riguardo un presepe in un edificio governativo della Pennsylvania: il
presepe fu vietato ma la menorah di Hanukkah fu permessa. Una decisione della
Corte di appello federale del 2006 a New York ha vietato un presepe in una
scuola pubblica, ma ha permesso una menorah di Hanukkah e una mezzaluna
islamica.
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