domenica 8 marzo 2020

SAI PREGARE I SALMI?


COME PREGARE I SALMI?

Un esempio:

Sal.118:10 Tutte le nazioni mi hanno circondato.

Ora, se questo versetto noi lo leggiamo con l’occhio dell’ego, con l’occhio della materialità, con l'occhio del vecchio patto, incominciamo a pensare: Questo è il popolo d’Israele che si sente assediato, poi magari facciamo un commento esegetico bellissimo – dico bellissimo tanto per dire – che mi porta lontano mille miglia dall'oggi. Invece è proprio adesso che ci sono nazioni, ci sono forze che ci stanno circondando, proprio ora. Ci sono adesso forze, popoli di pensieri che ci stanno circondando. Non c’è bisogno di andare a fare la storia d’Israele, quella c’è stata, è importante, è un archetipo, ma se io non lo sento adesso che tutte le nazioni mi hanno circondato, io sono fuori dalla preghiera, non sto pregando, cioè sono fuori dallo Spirito. È adesso che lo Spirito ci vuol far realizzare che tutte le nazioni, tutte non qualcuna, tutto mi sta circondando, ma nel nome del Signore, eccole da me sconfitte.

Il nome non è il nome, il nome è la presenza, la presenza reale del Cristo vivente come Spirito in me, ora. In questo senso, nel suo nome, come figlio nel Figlio, nella fede del Figlio, sconfiggiamo tutte le nazioni che ci assediano, i pensieri che ci aggrediscono diventano deboli, nella forza della mia fede nel nome, nella presenza del Cristo, mia nuova umanità, Nello Spirito creatore, onnipotente, tutte quelle aggressioni si mettono fuori. Il centro è occupato dal Re, gli aggressori vengono messi fuori. Se lo sentiamo stiamo pregando, siamo nello Spirito, altrimenti no.

Mi hanno circondato… ma nel nome del Signore eccole da me sconfitte. Questa è la realizzazione di ciò che chiamiamo salvezza, o perdono. La realizzazione costante che il male è potente, ma in me c’è uno Spirito più potente, uno Spirito a cui posso affidare totalmente la vita e che opera come guarigione, perdono, vittoria. Lo Spirito di Cristo è uno Spirito di vittoria. Il cristiano dovrebbe avere un’esultanza come colui che vince una battaglia. Proprio un’esultanza di vittoria. Io ho vinto il mondo!

Se c’è stato un bel combattimento allora il senso della vittoria è molto forte. Se non ho rischiato niente, se non ho combattuto fino alla fine, ma quale vittoria ho? cosa ho vinto? ho giocato non ho combattuto, non ho sperimentato che Tutte le nazioni mi hanno circondato. Non ho vissuto questo, non ho vinto nel nome del Signore, e allora non esulto. Se l'ho fatto allora esulto.

Poi è chiaro, oscilliamo, non è uno stato permanente, però lo stato dell’esultanza, della vittoria, è qualcosa di fondamentale per il credente, ed è proprio questo che noi siamo chiamati a testimoniare.

L’uomo è capace di una sopportazione straordinaria, ma deve vedere la vittoria, la deve sperare. La speranza opera chimicamente sul corpo, è una medicina che guarisce cose inaudite. La speranza è qualcosa che il cristiano già vive, non è rivolta al futuro soltanto, la speranza è qualche cosa di cui già faccio esperienza, la vittoria io già la vivo. C’è un non ancora, ma c’è anche un già. Se non c’è questo già c’è un grosso problema.

Il perdono è una grande sanatoria. Attraverso il perdono noi diventiamo nuove creature, realmente. E lo sperimentiamo, sia pure passo passo, a bocconi. E la direzione di questo processo è la liberazione, è la libertà, la libertà radicale dello Spirito, che è libero da qualunque condizionamento, anche della materia, questa è la libertà vera: lo Spirito non è soggetto a nessuna legge.

Non esistono leggi eterne di natura, quelle che noi chiamiamo leggi eterne in realtà sono semplicemente dei vincoli temporanei, che possono benissimo mutare. Questo vuol dire che lo Spirito, questo mistero che siamo, non è determinato da nulla che lo blocchi, che lo sovrasti, e il Cristo con la sua risurrezione ci attesta che questa non è un’illusione, ma la realtà. Il resto è un’illusione. Tutto il resto passa, ma le sue parole non passeranno mai.

Questo pensiero è vita eterna, credere in questo è partecipare allo Spirito nella sua libertà eterna. Nella misura in cui riusciamo a crederci noi viviamo la vita eterna, la libertà dello Spirito.

Ricordiamo che la preghiera cristiana, la preghiera cattolica, inizia ogni giorno: “O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”. La preghiera cristiana inizia con la richiesta di aiuto… e lo riceve. Se tu chiedi aiuto nella verità, cioè credendoci, tu sperimenti subito un aiuto. Se dubiti affondi, come Pietro affondò sulle acque. Sei libero di scegliere se credere o no. Se credi non si sono dubbi, se non credi affondi.

Per esempio, ti puoi chiedere: ma sarà vero o non sarà vero?
Che cosa intendi? Che cosa intendi per vero? Vuoi la prova matematica? Dio è buono con chi lo teme e astuto con il furbo. Dio è uno specchio in un certo senso, o meglio noi siamo il suo specchio, l’immagine di Dio. Io sono come credo che Dio sia.

Credendo nelle parole di Cristo, come divento? Divento Figlio!
Questo è tutto. 

Nessun commento:

Posta un commento