COME PREGARE I SALMI?
Un esempio:
Sal.118:10 Tutte le nazioni mi hanno circondato.
Ora, se questo
versetto noi lo leggiamo con l’occhio dell’ego, con l’occhio della materialità, con l'occhio del vecchio patto, incominciamo a pensare: Questo è il popolo d’Israele che si sente assediato, poi magari facciamo un commento esegetico bellissimo – dico bellissimo tanto per dire – che mi porta lontano mille miglia dall'oggi. Invece è
proprio adesso che ci sono nazioni, ci sono forze che ci stanno circondando,
proprio ora. Ci sono adesso forze, popoli di pensieri che ci stanno
circondando. Non c’è bisogno di andare a fare la storia d’Israele, quella c’è
stata, è importante, è un archetipo, ma se io non lo sento adesso che tutte le
nazioni mi hanno circondato, io sono fuori dalla preghiera, non sto pregando,
cioè sono fuori dallo Spirito. È adesso che lo
Spirito ci vuol far realizzare che tutte le nazioni, tutte non qualcuna, tutto
mi sta circondando, ma nel nome del
Signore, eccole da me sconfitte.
Il nome non è il
nome, il nome è la presenza, la presenza reale del Cristo vivente come Spirito
in me, ora. In questo senso, nel suo nome, come figlio nel Figlio, nella fede
del Figlio, sconfiggiamo tutte le nazioni che ci assediano, i pensieri che ci
aggrediscono diventano deboli, nella forza della mia fede nel nome, nella
presenza del Cristo, mia nuova umanità, Nello Spirito creatore, onnipotente, tutte
quelle aggressioni si mettono fuori. Il centro è occupato dal Re, gli
aggressori vengono messi fuori. Se lo sentiamo stiamo pregando, siamo nello
Spirito, altrimenti no.
Mi hanno circondato… ma nel nome del Signore eccole da me sconfitte. Questa è la realizzazione di ciò
che chiamiamo salvezza, o perdono. La realizzazione costante che il male è
potente, ma in me c’è uno Spirito più potente, uno Spirito a cui posso affidare
totalmente la vita e che opera come guarigione, perdono, vittoria. Lo Spirito
di Cristo è uno Spirito di vittoria. Il cristiano dovrebbe avere un’esultanza
come colui che vince una battaglia. Proprio un’esultanza di vittoria. Io ho
vinto il mondo!
Se c’è stato un bel
combattimento allora il senso della vittoria è molto forte. Se non ho rischiato
niente, se non ho combattuto fino alla fine, ma quale vittoria ho? cosa ho vinto? ho giocato non ho combattuto, non ho sperimentato che Tutte le nazioni mi hanno circondato.
Non ho vissuto questo, non ho vinto nel nome del Signore, e allora non
esulto. Se l'ho fatto allora esulto.
Poi è chiaro,
oscilliamo, non è uno stato permanente, però lo stato dell’esultanza, della
vittoria, è qualcosa di fondamentale per il credente, ed è proprio questo che
noi siamo chiamati a testimoniare.
L’uomo è capace di
una sopportazione straordinaria, ma deve vedere la vittoria, la deve sperare.
La speranza opera chimicamente sul corpo, è una medicina che guarisce cose
inaudite. La speranza è qualcosa che il cristiano già vive, non è rivolta al
futuro soltanto, la speranza è qualche cosa di cui già faccio esperienza, la
vittoria io già la vivo. C’è un non ancora, ma c’è anche un già. Se non c’è
questo già c’è un grosso problema.
Il perdono è una
grande sanatoria. Attraverso il perdono noi diventiamo nuove creature,
realmente. E lo sperimentiamo, sia pure passo passo, a bocconi. E la
direzione di questo processo è la liberazione, è la libertà, la libertà
radicale dello Spirito, che è libero da qualunque condizionamento, anche della
materia, questa è la libertà vera: lo Spirito non è soggetto a nessuna legge.
Non esistono leggi
eterne di natura, quelle che noi chiamiamo leggi eterne in realtà sono
semplicemente dei vincoli temporanei, che possono benissimo mutare. Questo vuol
dire che lo Spirito, questo mistero che siamo, non è determinato da nulla che
lo blocchi, che lo sovrasti, e il Cristo con la sua risurrezione ci attesta che
questa non è un’illusione, ma la realtà. Il resto è un’illusione. Tutto il
resto passa, ma le sue parole non passeranno mai.
Questo pensiero è
vita eterna, credere in questo è partecipare allo Spirito nella sua libertà eterna.
Nella misura in cui riusciamo a crederci noi viviamo la vita eterna, la libertà
dello Spirito.
Ricordiamo che la
preghiera cristiana, la preghiera cattolica, inizia ogni giorno: “O Dio vieni a
salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”. La
preghiera cristiana inizia con la richiesta di aiuto… e lo riceve. Se tu chiedi
aiuto nella verità, cioè credendoci, tu sperimenti subito un aiuto. Se dubiti
affondi, come Pietro affondò sulle acque. Sei libero di scegliere se credere o no. Se credi non si
sono dubbi, se non credi affondi.
Per esempio, ti puoi chiedere: ma
sarà vero o non sarà vero?
Che cosa intendi?
Che cosa intendi per vero? Vuoi la prova matematica? Dio è buono con chi lo teme e astuto con il furbo. Dio è uno specchio in
un certo senso, o meglio noi siamo il suo specchio, l’immagine di Dio. Io sono come
credo che Dio sia.
Credendo nelle
parole di Cristo, come divento? Divento Figlio!
Questo è tutto.
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