giovedì 6 giugno 2019

LETTERA AI GALATI e l'eresia della giudaizzazione passata e moderna



Lettera ai Galati
e l’eresia della giudaizzazione passata e moderna



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Ekklēsíais  tēs  Galatías











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INDICE

Introduzione………………………………………………………………………………
5
Capitolo 1:1-10…...…………….…………………….…………………………………..
7
     Indirizzo (1:1-5)……………………….……………………………………………….
7
     Ammonizione (1:6-10)………………………………….…………...…………………
9
I. Apologia personale (1:11-2:20)…………………………………...……...……………
12
     La chiamata di Dio (1:11-24)….……………………………………….………………
12
     L’assemblea di Gerusalemme (2:1-10)……………………………..…...……………..
15
     Pietro e Paolo ad Antiochia (2:11-14)………….………………………...………….…
22
     Il vangelo di Paolo (2:15-21)…..…………………….………………………………...
25
II. Argomentazione dottrinale (3:1-4:31)………………………………………...……..
31
     L’esperienza cristiana (3:1-5)………………...………………………………………..
31
     Testimonianza della Scrittura: la fede e la legge (3:6-14)….………………………….
 34
     La legge non ha annullato la promessa (3:15-18)…...…………………………………
 40
     Funzione della legge e funzione della fede (3:19-29)……………………………...…..
42
     Filiazione divina (4:1-11)……………………………….……………………………...
51
     Ricordi personali (4:12-20)…………………………………..………………………...
58
     Le due Alleanze: Agar e Sara (4:21-31)………………….……………………………
61
III. Parenesi (5:1-6:18)…..………………………………………………………………
68
     La libertà cristiana (5:1-12)…….……………………………………………..............
68
     Libertà e carità (5:13-26)………........…………...........................................................
75
     Precetti vari intorno alla carità e allo zelo (6:1-10)……………………………………
82
     Epilogo (6:11-18)………………………………………………………………………
88
Appendice: Chi è l’Israele di Dio?...................................................................................
94















CAPITOLO 1

Indirizzo (1:1-5)

Galati 1:1 Paolo, apostolo (non dagli uomini né per mezzo di alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che l'ha risuscitato dai morti),

Chi ha l’autorità nella chiesa? Tutti indistintamente? Tutti sono sullo stesso piano riguardo l’insegnamento? Tutti hanno voce in capitolo per stabilire ciò che è volontà divina e ciò che non lo è? Tutti possono stabilire qual è la sana dottrina? La risposta è no! Subito, già nel primo verso, Paolo specifica che non ha ricevuto l’incarico apostolico dagli uomini, ma direttamente da Gesù Cristo e da Dio Padre, che ha risuscitato Gesù dai morti.  Chi leggerà la lettera dovrà sapere chi lo ha chiamato, chi lo ha inviato, chi lo ha costituito apostolo. L’autorità di Paolo viene direttamente da Dio, e se viene da Dio egli può anche intervenire in questioni di fede che riguardano la comunità, senza aver bisogno di consultarsi con altri.

Dietro l’incarico apostolico di Paolo c’è Gesù Cristo e dietro di lui ci sta Dio stesso, il Padre. L’apostolato, come lo intende Paolo, è dunque fondato nel vangelo che egli ha annunciato ai Galati come inviato di Cristo.

Nelle prime due lettere scritte da Paolo (prima e seconda Tessalonicesi), non c’è un inizio come questo, che mette subito in evidenza che egli è apostolo per chiamata e invio da parte di Dio. La rivendicazione di autenticità nella prima lettera ai Tessalonicesi c’è anche lì, ma non è messa all’inizio bensì nel corpo della lettera (1Tess. 2:4, siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l'Evangelo) e non ha la forza perentoria della lettera ai Galati. Paolo farà la stessa cosa con le altre lettere scritte alle chiese, facendole iniziare con l'affermazione che egli è apostolo per volontà di Dio. Se ne deduce che è dalla lettera ai Galati che Paolo sente che è necessario mettere subito in evidenza la sua elezione ad apostolo da parte di Dio. 

I suoi rivali, facendo fatica a demolire il messaggio del Vangelo che lui predicava, cercavano di denigrarlo mettendo in dubbio la sua autorità e quindi svalutando il suo servizio.

È vero che Paolo non aveva mai visto Gesù durante la Sua vita sulla terra; ma il Signore gli si era rivelato direttamente. Gli altri apostoli sono stati chiamati e istruiti da Gesù durante il suo ministero terreno, Paolo ha ricevuto la chiamata e la rivelazione del Vangelo dal Cristo risuscitato, che sta proseguendo la sua opera dal cielo. Paolo proclama l’origine divina del suo apostolato. Quando sono in gioco gli interessi del vangelo, la falsa modestia va messa da parte.

Va da sé, che qualunque chiesa che oggi non possa far risalire la sua origine a un apostolo, è un falsa chiesa, per buona pace di tutto il mondo "protestante".

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