sabato 22 giugno 2019

DIODATI, FRANKESTEIN, IL VAMPIRO, E ROSSETTI


Vi presento una persona: Mary Wollstonecraft. Una donna inglese rivoluzionaria che va in Francia e si trova nel bel mezzo della rivoluzione francese, lei inglese e gli inglesi a quel tempo non andavano molto d’accordo con i francesi. Un americano, Gilbert Imlay, la prende come sposa, lei diventa cittadina americana e si salva. Partorisce una bambina (Fanny) e il marito da buon rivoluzionario la lascia. Lei tenta il suicidio, ma non ci riesce. A un certo punto riesce a tornare a Londra. Si butta nel Tamigi, la salvano. Sposa un vecchio rivoluzionario filosofo, William Goldwin, che insieme a lei ha una seconda bambina, che viene chiamata come la madre, Mary. Poco dopo il parto, Mary Wollstonecraft muore di setticemia. Goldwin per occuparsi della prole si risposa, e sposa una donna che ha già due figli con due uomini diversi, Charles e Claire. Quindi Goldwin si trova con questi quattro figli.    

A un certo punto Goldwin, ormai anziano, riceve la visita di un giovane rivoluzionario inglese, Lord Percy Shelley un ricco lord dell’altissima aristocrazia inglese, che studiava (per così dire) a Oxford, ma non studiava perché invece di dedicarsi ai libri lui faceva esperimenti sull’elettricità. Avendo negato l’anima, il principio di vita, si chiedeva da dove proveniva la vita e per questo studiava l’elettricità. Faceva esperimenti nell’università con le rane, con la scossa elettrica, credendo che potessero riprendere vita dopo morte con le scosse elettriche.

Arriva da Goldwin per chiedere lumi, arriva lì e trova la quindicenne Mary e si innamora, colpo di fulmine. Poi c’è tutta una leggenda che dice che abbiano consumato il primo rapporto sulla tomba della madre Mary Wollstonecraft, comunque a un certo punto Lord Byron Shelley dice a Goldwin: Io porto tua figlia sul continente per una vacanza (grand tour si chiamava a quei tempi i viaggi per l’Europa). Dopo un po’ di resistenze del padre, Shelly paga e si prende la figlia. Non solo, ma si porta anche la sorella più piccola Claire. Fanny (la primogenita) non gli piaceva e l’ha lasciata lì. Però Fanny era innamorata di Shelley. La telenovela Dinasty non era niente a loro confronto.

Cosa fa Shelley? Porta Mary e Claire in una villa vicino al lago di Ginevra, Villa Diodati (in terra calvinista), affitta questa villa e lì passano un mese impegnati in varie attività. Lì vengono raggiunti dall’amico di Shelley, Lord George Byron, che si è portato con sé il proprio medico personale, nonché segretario, nonché amante, John Polidori. Questi hanno passato un mese di tempo sostanzialmente a fare delle orge (ricordiamo che tra di loro c’erano due sorelle). A un certo punto si vede che si sono stufati, e qualcuno ha lanciato un’idea: facciamo un concorso letterario, siamo tutti letterati, scriviamo dei racconti.

Questa vicenda è stata ripresa anche in alcuni film, il più particolare è “Ghotic” di Ken Russel. Si narra che durate questo mese siano anche avvenute delle cose un po’ sovrannaturali, un po’ strane. Comunque, gli unici due racconti che riescono ad essere finiti, li scrive Mary Shelly e John Polidori. Mary scrive un racconto intitolato Frankestein, in cui c’è un giovane che cerca compulsivamente di dare la vita alla materia morta, attraverso cosa? L’elettricità. L’esperimento riesce (nel racconto) e le conseguenze sono catastrofiche, perché fronteggiare temi spirituali come la vita, la morte, la creazione, da parte dell’uomo, porta delle conseguenza catastrofiche.  

Polidori, l’altro che riesce a finire il racconto, lo intitola Il vampiro, il primo scritto sull’argomento. Come Mary aveva ritratto in Frankestein, Lord Shelley, Polidori ritrae nel vampiro George Byron, perché il vampiro di Polidori non è assetato di sangue ma di sesso. L’idea qual era? Perché Shelley e Byron fanno tutta questa roba? Loro si portano un solo libro, che è un libro sugli illuminati di un padre benedettino (Agostino Barruel), e si mettono a studiare questo libro, perché Barruel descriveva il funzionamento delle società segrete volte a rivoluzionare il mondo. L’intento dei due era: Noi dobbiamo creare una setta come gli illuminati che rivoluziona lo stato di cose presenti attraverso il sesso, attraverso la rottura di tutte le regoli morali e religiose. La prima rivoluzione sessuale. Questi hanno vissuto la prima rivoluzione sessuale.  

Lì nasce un duplice filone letterario, da una parte la letteratura horror, nasce lì in questa villa in questo mese dell’estate del 1816. Le conseguenze di questo mese sono state tragiche, perché tornati in Inghilterra hanno trovato che Fanny si era suicidata, Polidori dopo qualche mese si è suicidato anche lui, e la bambina che Shelly e Claire avevano concepito è stata abortita.

Cosa interessante è che I diari di Polidori, contenenti numerosi aneddoti tratti dai suoi viaggi con Byron, vennero pubblicati collettivamente con il titolo The Diary of John Polidori a cura di William Michael Rossetti, figlio di Gabriele Rossetti, importante massone di Vasto e zio di quel Pietrocola Rossetti che fondò la chiesa dei Fratelli su commissione della massoneria inglese.

La Villa Diodati in cui si riunirono era la villa di quel Giovanni Diodati che tradusse la Bibbia per i protestanti italiani.

Lì però comincia anche la letteratura romantica. Tutti quelli che sono andati a scuola hanno un’idea della letteratura romantica come bellissima, però tanti confondono la letteratura romantica con i romanzi d’amore medioevali. Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, non sono romantici, sono storie di fidanzati che legittimamente, rispettando le regole morali e religiose vogliono coronare il loro sogno di amore ma questo viene impedito. La letteratura romantica non è questa. Nella letteratura romantica, la storia è sempre quella: c’è la legge morale e religiosa – per esempio un matrimonio – e la legge della materia e dei sentimenti che si oppone alla legge religiosa, e secondo voi chi sono i buoni e i cattivi, chi vince? Le leggi della materia, i sentimenti. Tutta la letteratura romantica è sempre così, c’è una donna sposata, uno si innamora, e il marito dovrebbe farsi da parte perché lei si è innamorata di un altro, che poi è una amore di desiderio sessuale sostanzialmente. La letteratura romantica è tutta così

Il più importante critico letterario italiano Mario Praz, che si è occupato soprattutto della letteratura tra l’800 e il ‘900, nel suo saggio intitolato “Il patto col serpente” dice «gli uomini del sottosuolo avevano taciuto non per 40 anni ma forse per 40 secoli. Tutto il mondo larvale della psicopatia è talmente dilagato in letteratura che a far nomi non si terminerebbe mai, il loro nome è Legione. Dalle labbra dello scrittore di talento non meno che da quelle del pennaiolo mercenario o della sublimata canzonettista, parole, parole, parole dal sottosuolo, ciascuno marciando in piena luce col suo serpente attorcigliato attorno al corpo nudo come nella parata e danza del film Cleopatra». Questo secondo lui era la letteratura dell’800 e del ‘900, un impulso larvale che ha taciuto per 40 secoli, le origini sono antichissime. Il riferimento a Legione per chi conosce il vangelo sa che non è casuale.

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