Vi presento una persona: Mary
Wollstonecraft. Una donna inglese rivoluzionaria che va in Francia e si trova
nel bel mezzo della rivoluzione francese, lei inglese e gli inglesi a quel
tempo non andavano molto d’accordo con i francesi. Un americano, Gilbert Imlay,
la prende come sposa, lei diventa cittadina americana e si salva. Partorisce
una bambina (Fanny) e il marito da buon rivoluzionario la lascia. Lei tenta il
suicidio, ma non ci riesce. A un certo punto riesce a tornare a Londra. Si
butta nel Tamigi, la salvano. Sposa un vecchio rivoluzionario filosofo, William
Goldwin, che insieme a lei ha una seconda bambina, che viene chiamata come la
madre, Mary. Poco dopo il parto, Mary Wollstonecraft muore di setticemia.
Goldwin per occuparsi della prole si risposa, e sposa una donna che ha già due
figli con due uomini diversi, Charles e Claire. Quindi Goldwin si trova con
questi quattro figli.
A un certo punto Goldwin, ormai
anziano, riceve la visita di un giovane rivoluzionario inglese, Lord Percy
Shelley un ricco lord dell’altissima aristocrazia inglese, che studiava (per
così dire) a Oxford, ma non studiava perché invece di dedicarsi ai libri lui
faceva esperimenti sull’elettricità. Avendo negato l’anima, il principio di
vita, si chiedeva da dove proveniva la vita e per questo studiava
l’elettricità. Faceva esperimenti nell’università con le rane, con la scossa
elettrica, credendo che potessero riprendere vita dopo morte con le scosse
elettriche.
Arriva da Goldwin per chiedere
lumi, arriva lì e trova la quindicenne Mary e si innamora, colpo di fulmine.
Poi c’è tutta una leggenda che dice che abbiano consumato il primo rapporto
sulla tomba della madre Mary Wollstonecraft, comunque a un certo punto Lord
Byron Shelley dice a Goldwin: Io porto tua figlia sul continente per una
vacanza (grand tour si chiamava a quei tempi i viaggi per l’Europa). Dopo un
po’ di resistenze del padre, Shelly paga e si prende la figlia. Non solo, ma si
porta anche la sorella più piccola Claire. Fanny (la primogenita) non gli piaceva
e l’ha lasciata lì. Però Fanny era innamorata di Shelley. La telenovela Dinasty
non era niente a loro confronto.
Cosa fa Shelley? Porta Mary e
Claire in una villa vicino al lago di Ginevra, Villa Diodati (in terra calvinista), affitta questa villa e lì passano
un mese impegnati in varie attività. Lì vengono raggiunti dall’amico di
Shelley, Lord George Byron, che si è portato con sé il proprio medico
personale, nonché segretario, nonché amante, John Polidori. Questi hanno
passato un mese di tempo sostanzialmente a fare delle orge (ricordiamo che tra
di loro c’erano due sorelle). A un certo punto si vede che si sono stufati, e
qualcuno ha lanciato un’idea: facciamo un concorso letterario, siamo tutti
letterati, scriviamo dei racconti.
Questa vicenda è stata ripresa
anche in alcuni film, il più particolare è “Ghotic” di Ken Russel. Si narra che
durate questo mese siano anche avvenute delle cose un po’ sovrannaturali, un
po’ strane. Comunque, gli unici due racconti che riescono ad essere finiti, li
scrive Mary Shelly e John Polidori. Mary scrive un racconto intitolato Frankestein, in cui c’è un giovane che
cerca compulsivamente di dare la vita alla materia morta, attraverso cosa?
L’elettricità. L’esperimento riesce (nel racconto) e le conseguenze sono
catastrofiche, perché fronteggiare temi spirituali come la vita, la morte, la
creazione, da parte dell’uomo, porta delle conseguenza catastrofiche.
Polidori, l’altro che riesce a
finire il racconto, lo intitola Il
vampiro, il primo scritto sull’argomento. Come Mary aveva ritratto in
Frankestein, Lord Shelley, Polidori ritrae nel vampiro George Byron, perché il
vampiro di Polidori non è assetato di sangue ma di sesso. L’idea qual era?
Perché Shelley e Byron fanno tutta questa roba? Loro si portano un solo libro,
che è un libro sugli illuminati di un padre benedettino (Agostino Barruel), e
si mettono a studiare questo libro, perché Barruel descriveva il funzionamento
delle società segrete volte a rivoluzionare il mondo. L’intento dei due era:
Noi dobbiamo creare una setta come gli illuminati che rivoluziona lo stato di
cose presenti attraverso il sesso, attraverso la rottura di tutte le regoli
morali e religiose. La prima rivoluzione sessuale. Questi hanno vissuto la
prima rivoluzione sessuale.
Lì nasce un duplice filone
letterario, da una parte la letteratura horror, nasce lì in questa villa in
questo mese dell’estate del 1816. Le conseguenze di questo mese sono state
tragiche, perché tornati in Inghilterra hanno trovato che Fanny si era
suicidata, Polidori dopo qualche mese si è suicidato anche lui, e la bambina
che Shelly e Claire avevano concepito è stata abortita.
Cosa interessante è che I diari di Polidori, contenenti numerosi aneddoti
tratti dai suoi viaggi con Byron, vennero pubblicati collettivamente con il
titolo The Diary of John Polidori a cura di William Michael Rossetti, figlio di Gabriele Rossetti, importante massone di Vasto e zio di quel Pietrocola Rossetti che fondò la chiesa
dei Fratelli su commissione della massoneria inglese.
La Villa Diodati in cui si riunirono era la villa di
quel Giovanni Diodati che tradusse
la Bibbia per i protestanti italiani.
Lì però comincia anche la
letteratura romantica. Tutti quelli che sono andati a scuola hanno un’idea
della letteratura romantica come bellissima, però tanti confondono la
letteratura romantica con i romanzi d’amore medioevali. Paolo e Francesca, Romeo e
Giulietta, non sono romantici, sono storie di fidanzati che legittimamente,
rispettando le regole morali e religiose vogliono coronare il loro sogno di
amore ma questo viene impedito. La letteratura romantica non è questa. Nella
letteratura romantica, la storia è sempre quella: c’è la legge morale e
religiosa – per esempio un matrimonio – e la legge della materia e dei
sentimenti che si oppone alla legge religiosa, e secondo voi chi sono i buoni e
i cattivi, chi vince? Le leggi della materia, i sentimenti. Tutta la
letteratura romantica è sempre così, c’è una donna sposata, uno si innamora, e
il marito dovrebbe farsi da parte perché lei si è innamorata di un altro, che
poi è una amore di desiderio sessuale sostanzialmente. La letteratura romantica
è tutta così
Il più importante critico
letterario italiano Mario Praz, che si è occupato soprattutto della letteratura
tra l’800 e il ‘900, nel suo saggio intitolato “Il patto col serpente” dice
«gli uomini del sottosuolo avevano taciuto non per 40 anni ma forse per 40
secoli. Tutto il mondo larvale della psicopatia è talmente dilagato in
letteratura che a far nomi non si terminerebbe mai, il loro nome è Legione.
Dalle labbra dello scrittore di talento non meno che da quelle del pennaiolo
mercenario o della sublimata canzonettista, parole, parole, parole dal
sottosuolo, ciascuno marciando in piena luce col suo serpente attorcigliato
attorno al corpo nudo come nella parata e danza del film Cleopatra». Questo
secondo lui era la letteratura dell’800 e del ‘900, un impulso larvale che ha
taciuto per 40 secoli, le origini sono antichissime. Il riferimento a Legione
per chi conosce il vangelo sa che non è casuale.
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