giovedì 20 giugno 2019

LA GUIDA COMPLETA PER UCCIDERE I NON EBREI


Da Maariv (giornale israeliano) 9-11-2009 [pag. 2]




                   Torat ha-Melekh e il suo autore principale autore anti-goyim, Rabbi Yitzhak Shapira

Quando è lecito uccidere i non ebrei? Il libro Torat ha-Melekh ["L’Insegnamento del Re"], è stato scritto dal rabbino Yitzhak Shapira, il decano della yeshiva Od Yosef Hai nella comunità di Yitzhar vicino a Nablus, insieme ad un altro rabbino della yeshiva, Yossi Elitzur. Il libro contiene non meno di 230 pagine sulle leggi riguardanti l'uccisione di non ebrei, una sorta di guida per chiunque rifletta sulla questione se e quando è lecito prendere la vita di un non ebreo.

Sebbene il libro non sia distribuito dalle principali case editrici, ha ricevuto calde raccomandazioni da elementi di destra, incluse le raccomandazioni di importanti rabbini come Yitzhak Ginsburg, Dov Lior e Yaakov Yosef, riportate all'inizio del libro. Il libro è distribuito via Internet e attraverso la yeshiva, e il prezzo di lancio è stato di 30 NIS. Alla cerimonia commemorativa che si è svolta nel fine settimana a Gerusalemme.

In tutto il libro, gli autori si occupano, con domande teoriche, della legge religiosa ebraica riguardo l'uccisione di non ebrei. Le parole "arabi" e "palestinesi" non sono menzionate neanche indirettamente, e gli autori stanno attenti a non fare dichiarazioni esplicite a favore di un individuo che vuol sostituirsi alla legge. Il libro riporta centinaia di fonti bibliche della legge religiosa e contiene citazioni del rabbino Abraham Isaac Kook, uno dei padri del sionismo religioso, e del rabbino Shaul Yisraeli, uno dei decani della Mercaz Harav Yeshiva, la roccaforte del sionismo nazional-religioso che si trova a Gerusalemme.

Il libro si apre con la proibizione di uccidere i non ebrei e la giustifica, tra le altre cose, per prevenire l'ostilità e la profanazione del nome di Dio. Ma ben presto, gli autori passano dalla proibizione al permesso, alle varie dispensazioni per aver danneggiato i non ebrei, con il motivo principale che è loro obbligo sostenere le sette leggi di Noè, che ogni essere umano sulla terra deve seguire. Tra questi comandamenti c’è il divieto di furto, spargimento di sangue, e idolatria. [Le sette leggi di Noè proibiscono l'idolatria, l'omicidio, il furto, i rapporti sessuali illeciti, la bestemmia, mangiare la carne di un animale vivo, e richiedono alle società di istituire leggi e tribunali].

"Quando ci avviciniamo a un non ebreo che ha violato le sette leggi Noachidi e lo uccidiamo per la preoccupazione di sostenere queste sette leggi, nessun divieto è stato violato", si afferma nel libro, che sottolinea come l'omicidio sia vietato a meno che non sia fatto in obbedienza alla sentenza di un tribunale. Ma in seguito, gli autori limitano la proibizione, osservando che si applica solo a un "sistema che riguarda i non ebrei che violano i sette comandamenti Noachidi".

"Esistono due opposti tipi di anima,
un’anima non-ebraica proviene da tre sfere sataniche,
mentre l’anima ebraica scaturisce dalla santità"
(Tanya, The Book of Chabad, cap. 19, p. 77,79)
In alto: il gran rabbino Schneerson di Chabad-Lubavitch era un razzista anti-goyim.
In basso: una delegazione dei suoi rabbini Chabad-Lubavitch supervisiona la firma del presidente George W. Bush di un proclama che dichiara il compleanno di Rabbi Schneerson: "Education Day USA" (Giorno dell’istruzione negli USA).

Il libro include un'altra conclusione che spiega quando un non ebreo può essere ucciso anche se non è un nemico degli ebrei. "In ogni situazione in cui la presenza di un non ebreo mette in pericolo la vita degli ebrei, il non ebreo può essere ucciso anche se è un giusto e non è affatto colpevole per la situazione che è stata creata", affermano gli autori. "Quando un non ebreo aiuta un assassino di ebrei, può essere ucciso, e in ogni caso dove la presenza di un non ebreo causa un pericolo per gli ebrei, il non ebreo può essere ucciso".

Una delle dispense per uccidere i non ebrei, secondo la legge religiosa, si applica in caso di din rodef [la legge dell'inseguitore, secondo la quale chi persegue un altro con intenzioni omicide può essere ucciso in via extragiudiziale]. "La dispensa si applica anche quando l'inseguitore non minaccia di uccidere direttamente, ma solo indirettamente", afferma il libro. "Anche un civile che aiuta dei combattenti è considerato un inseguitore e può essere ucciso. Chiunque aiuta l'esercito dei malvagi in qualche modo rafforza gli assassini ed è considerato un inseguitore. Un civile che incoraggia la guerra dà al re e ai suoi soldati la forza per continuare. Pertanto, qualsiasi cittadino dello stato che si oppone a noi, incoraggia i soldati combattenti, o esprime soddisfazione per le loro azioni, è considerato un inseguitore e può essere ucciso. Inoltre, chiunque indebolisca il nostro stato con parole o azioni simili è considerato un inseguitore".

I rabbini Shapira ed Elitzur stabiliscono che anche i bambini possono essere puniti perché sono "impedimenti". I rabbini scrivono quanto segue: "Impedimenti - i bambini si trovano molte volte in questa situazione. Bloccano la via di salvezza con la loro presenza e lo fanno essendo forzati. Tuttavia, possono essere uccisi perché la loro presenza aiuta l'omicidio. C'è una giustificazione per uccidere i bambini se è chiaro che quando saranno cresciuti ci faranno del male, e in una tale situazione possono essere puniti deliberatamente, e non solo durante un combattimento".

Inoltre, i bambini dei capi possono essere colpiti per esercitare pressioni su di loro. Se colpire i figli di un sovrano malvagio lo può influenzare a non comportarsi in modo malvagio, essi possono essere colpiti. "È meglio uccidere gli inseguitori che uccidere gli altri", affermano gli autori.

In un capitolo intitolato "Danno causato agli innocenti", il libro spiega che la guerra è diretta principalmente contro gli inseguitori, ma quelli che appartengono alla nazione nemica sono anch’essi considerati nemici perché stanno aiutando gli assassini.

Anche la vendetta ha un posto e uno scopo in questo libro dei rabbini Shapira ed Elitzur. "Per sconfiggere il nemico, dobbiamo avere verso di loro uno spirito di rappresaglia e di misura per misura", essi affermano. "La ritorsione è assolutamente necessaria per vanificare la loro malvagità. Pertanto, talvolta facciamo azioni crudeli per creare il giusto equilibrio del terrore".

In una delle note, i due rabbini scrivono in modo da consentire alle persone di agire da sole, al di fuori di qualsiasi decisione del governo o dell'esercito. "La decisione della nazione non è necessaria per permettere di versare sangue del regno del male", scrivono i rabbini. "chiunque venga attaccato può colpirli.

"Death to gentiles" (morte ai gentili). Scritta sul muro di un monastero cattolico da coloni israeliani

A differenza dei libri di diritto religioso pubblicati dalle yeshiva, questa volta i rabbini hanno aggiunto un capitolo contenente le conclusioni del libro. Ognuno dei sei capitoli è riassunto in punti principali, che affermano, tra le altre cose: "Nella legge religiosa, abbiamo scoperto che i non ebrei sono sospettati di versare sangue ebraico, e in guerra questo sospetto diventa molto forte. Bisogna considerare di uccidere anche i bambini, che non hanno violato le sette leggi di Noè, a motivo del pericolo futuro che verrà causato da loro se potranno crescere fino a diventare malvagi come i loro genitori".

[…] Uno studente della yeshiva Od Yosef Hai di Yitzhar ha spiegato, dal suo punto di vista, che i rabbini Shapira ed Elitzur hanno avuto il coraggio di parlare liberamente su un argomento come l'uccisione dei non ebrei. "I rabbini non hanno paura dei procedimenti giudiziari perché in quel caso, Maimonide [Rabbi Moses ben Maimon, 1135-1204] e Nachmanide [Rabbi Moses ben Nachman, 1194-1270] dovrebbero essere processati anche loro, e comunque, questa è una ricerca sulla legge religiosa", ha detto lo studente. "In uno stato ebraico, nessuno va in prigione per studiare la Torah".

Altre fonti "sacre" di razzismo anti-goyim

"Se un non ebreo ha ucciso un altro non ebreo, o un non ebreo ha ucciso un ebreo, l'assassino è responsabile dell'esecuzione, se un ebreo ha ucciso un non ebreo, è esonerato dalla punizione" (Talmud babilonese, Sanhedrin 57a).

Nel suo libro Tanya, un testo sacro al giudaismo di Chabad-Lubavitch, il fondatore di Chabad, il rabbino Shneur Zalman, insegna che i Gentili sono "rifiuti e immondizia".

Nel primo capitolo del Tanya, il rabbino Zalman impartisce l'insegnamento che le anime non ebraiche "sono emanate dagli immondi kelipot che non contengono nulla di buono".

- Citazione dall'edizione autorizzata da Lubavitch del Likutei Amarim Tanya di Rabbi Schneur Zalman di Liadi, edizione bi-lingue ebraico-inglese: "L'ebreo per sua origine ed essenza è completamente buono. Il goy (non ebreo), per sua fonte ed essenza, è completamente malvagio, non è semplicemente una questione di differenza religiosa, ma piuttosto di due specie del tutto diverse ('shnei minim nifradim')".
Israeliani anticristiani hanno scritto con vernice spray "Gesù è una scimmia", sul muro del monastero trappista di Latrun, vicino a Gerusalemme nel 2012. La porta del monastero fu incendiata da vandali ebrei.












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