lunedì 13 gennaio 2020

LI RICONOSCERETE DAI LORO FRUTTI - L'eutanasia dei paesi protestanti



Cicerone, un grande giurista del passato, nella Repubblica scrive:

vera lex – recta ratio – nature congruens
(il vero diritto è l’uso retto della ragione in conformità con la natura).

Questo lo diceva un pagano.

Ora, cosa accade quando la legge naturale, che per gli antichi era divina ed eterna, contraddice la legge degli uomini? Questo dilemma ha sempre appassionato le menti intelligenti. È Il caso di Antigone, nella tragedia di Sofocle, dove una donna è costretta a scegliere tra ubbidire alla legge degli uomini o la legge naturale che è dentro la coscienza di ognuno. Lei sceglie la sua coscienza e viene condannata a morte, ma è interessante il dialogo quando il re Creonte dice:

-          Come hai osato violare questa legge?
-          (lei risponde candidamente). Tu sei un mortale come me e i tuoi decreti non possono contraddire le leggi non scritte e immutabili degli dei che non sono né di ieri né di oggi, ma di sempre.

Ricordiamo il discorso di Pericle agli ateniesi (431 aC):

-          Ateniesi, concittadini, noi siamo stati educati ad ubbidire al potere, a ubbidire alle istituzioni, a ubbidire ai governanti, a ubbidire alle leggi, ma soprattutto a quelle leggi non scritte la cui violazione tutti considerano vergognoso.

Oggi il pensiero giuridico dice: Quando una legge viene approvata dallo Stato, deve essere ubbidita da tutti senza eccezioni, senza obiezione di coscienza.

Non è un problema di democrazia o dittatura. Hitler è andato al potere democraticamente. La democrazia non è un sistema perfetto, soprattutto non è un sistema cristiano. Non può essere la maggioranza parlamentare di un determinato periodo storico a stabilire ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è vero e ciò che è falso. Non tutto ciò che è legale è giusto!

La medicina nasce in Grecia, con Ippocrate. Quest’uomo è conosciuto per aver stilato il famoso giuramento di Ippocrate. Faceva giurare ai giovani medici, in maniera solenne, che non avrebbe mai somministrato un

pharmakon thanàsimon oudeni aitētheis
(un farmaco mortale neppure se richiesto)
oudè gynaiki pesson psthorion dōsō
(non avrebbero mai dato a una donna un abortivo)
diatērēsō (vivrò) bion ton emon kai technēn tēn emēn (la mia vita e la mia professione di medico) agnōs de kai osiōs (in maniera santa e pura).

No eutanasia, no aborto! Tutto questo non esiste più. Il pagano Ippocrate era molto più vicino alle leggi di Dio di molti pseudo cristiani di oggi.

Una poesia del giovane ebreo Karl Marx:

Il titolo: «Menschenstols» (orgoglio umano). Guardate che cosa scriveva questo ragazzo:
Sdegnosamente, getterò il mio guanto
in faccia al mondo
e vedrò crollare questo gigante pigmeo
la cui caduta non spegnerà il mio ardore.
Poi come un Dio vittorioso andrò alla ventura
tra le rovine del mondo
e, dando alle mie parole potenza di azione,
mi sentirò uguale al Creatore.

Chi vi ricorda? E quando il destino ha dato a questo giovane ebreo tedesco la possibilità di dare azione alle sue parole e sentirsi uguale al Creatore ha creato quella mostruosità che si chiama comunismo (=campi di concentramento, schiavitù, fame, e soprattutto morte nei gulag). Questo accade quando l’uomo si sente uguale al suo Creatore.

IL MONDO NUOVO di Aldous Huxley. (1931)

Quest’uomo profetizzò esattamente quello che sta succedendo adesso. Ipotizzava (nel 1931) un mondo governato da un governo mondiale, che manipolava le persone senza che le persone si accorgessero di essere manipolate. Funzionava così: gli individui venivano creati in provetta attraverso la fecondazione artificiale, i bambini venivano educati dai funzionari dello Stato nei laboratori dove venivano creati perché la famiglia non esisteva, era abolita, la parola padre e madre erano vietate per legge.

Le ragazze quando raggiungevano la pubertà portavano con orgoglio una cintura, si chiamava cintura malthusiana con la dose giornaliera di antifecondativo (nel 1931 la pillola ancora non era stata inventata!) e se qualcosa andava male c’era un edificio bellissimo, una torre rosa, il centro aborti che si illuminava il martedì e il venerdì quando praticavano gli aborti. Il sesso serviva solo a divertirsi perché a procreare ci pensava lo Stato. La fedeltà era qualcosa di moralmente riprovevole, la promiscuità era un obbligo perché nessuno doveva avere una relazione particolare affettiva. Gli anziani arrivavano a 60-70 anni e non invecchiavano mai, avevano sempre le stesse fattezze e gli stessi desideri dei ventenni, e quando si stancavano di vivere ricorrevano tranquillamente all’eutanasia. Tutto questo serviva, dice Huxley nel 1931, perché la gente avesse soltanto tre ragioni per vivere: il piacere, il divertimento, e lo shopping. Tutti al centro commerciale 1931.

Per raggiungere tutto questo il potere distribuiva la soma, una sostanza (droga-farmaco) affinché la gente uscisse dalla dimensione reale ed entrasse in una dimensione virtuale e non pensasse. (Oggi è internet e telefonini!!!).

 ·  L'eutanasia di Alessandra
Cronaca

L'eutanasia di Alessandra

Un'insegnante di 46 anni ha deciso di ricorrere al suicidio assistito in Svizzera, ma era solo depressa. La Procura ha aperto un'inchiesta



Senza dire niente ai parenti sparisce. Martedì va in Svizzera, mercoledì visitata, giovedì fatta fuori. La cosa interessante è che non solo ha speso 10 mila €, ma la clinica risulta essere erede dei suoi beni per testamento.

C’è una scelta agghiacciante di chi fa queste cose: non tiene conto di chi resta.

«Guardandolo pianificare la sua morte, mentre io avrei voluto ancora più tempo per stare con lui, è stato spaventosamente traumatico. I promotori del suicidio assistito non considerano quanto questa cosa sia terribile per coloro che restano. A me non interessava in che stato si trovasse Simon, era comunque mio marito a prescindere dal fatto che fosse o meno su una sedia a rotelle.
Le ragioni poste a sostegno della suicidio assistito non sono mai così facili da capire. Mi sono spesso sentita dire: “Questa è una scelta di Simon, si tratta della sua vita”. Ma è proprio vero? Quanto della sua vita è anche mia?

La vita di questa donna è stata particolarmente colpita. Qualche hanno prima gli era morta una figlia, 18enne, malata di cancro, ma che aveva deciso di vivere fino all’ultimo minuto della sua esistenza.



Circondata dall’affetto di amici e parenti aveva dato un senso alla sua morte. La mamma descrive così gli ultimi momenti insieme a sua figlia:
«Alla fine la sua morte è stata dolce, serena, accompagnata in casa, negli ultimi momenti di vita ero seduta accanto a lei e la stringevo tra le mie braccia, accarezzavo la sua testolina, in quei momenti Cloe mi diceva che era felice. Pur in quelle drammatiche circostanze anche io mi sentivo felice. Ho sperimentato l’amore al suo livello più profondo».

Allora, la domanda è: quale morte è stata più degna, quella del marito, solo in una fredda clinica svizzera, o la morte di sua figlia circondata dall’affetto, dall’amore di amici e parenti e che è riuscita a dare una testimonianza di cosa significa davvero morire degnamente.

Ora, il concetto pericoloso sul quale dobbiamo stare molto attenti, è che se noi facciamo passare l’idea che la morte può diventare una terapia, questa roba è devastante. È un piano inclinato che non ha un limite. Non bisogna essere dei profeti, andiamo a vedere che cosa accade nei paesi che già hanno queste leggi.

Partiamo dall’Olanda. La media giornaliera delle persone che oggi in Olanda vengono soppresse per eutanasia è 18. Nel 2018 ci sono stati 6585 casi di eutanasia.

Naturalmente i primi a pagare il prezzo di questo cinismo sono i poveri, i soli, i più deboli della società, quelli che non hanno famiglia.

Se qualcuno fosse orgoglioso di non essere cattolico ma evangelico, sappiate che in Olanda i barboni, gli homeless, ecc., non hanno nessunissimo scampo. Le persone hanno un atteggiamento di paura quando vanno in ospedale, non c’è più il rapporto fiduciario paziente-medico.

Siccome non c’è più un limite, il passaggio successivo è stato quello dei depressi. Chi è depresso, in Belgio, può tranquillamente ricorrere all’eutanasia. Persone depresse che chiedono allo Stato di essere soppresse e lo Stato le sopprime. Ora la domanda è: Che razza di società è? Che razza di civiltà è quella che di fronte a un grido di dolore, un appello di aiuto (questo è il depresso) l’unica soluzione che ti sa offrire è una puntura di pentobarbital per toglierti dalle scatole? Come se 2000 anni di cristianesimo siano passati per niente!



Questa è Noa Pothoven. 17 anni, una minorenne. Stuprata, ha chiesto l’eutanasia. L’unica risposta che la società olandese è riuscita a dare a questa minorenne, sapete qual è? Una equipe medica a casa sua per accompagnarla e assisterla nel suo viaggio di morte. Una minorenne! Nell’indifferenza agghiacciante della società olandese.

Perché è pericoloso tutto questo? Perché non ha limite! Sapete di cosa si sta discutendo adesso in Olanda, dopo i depressi? Una nuova forma di eutanasia, per stanchezza esistenziale, si chiama eutanasia per voltooid leven, vita compiuta. Cioè uno arriva a 60-70 anni, perfettamente sano, senza malattie, si sente inutile e decide che la sua vita è finita, non vuole essere più un peso per la società e quindi…

Il ministro della sanità Edith Schippers ha scritto una lettera al Parlamento in cui presentano questa proposta di legge, dove addirittura si propone una nuova figura professionale, una specie di assistente sociale preparato in “suicidio assistito”. 
                                                                   Edit Schippers 

Se non c’è limite, chi può impedire al potere, per esempio, di mettere per legge l’eutanasia a 60 anni? O a 50 anni? O a una qualunque altra età? Non ci sarebbe nessun altro tribunale di riferimento. Se lo Stato ha un potere senza limiti, ha anche il potere di determinare quanti figli devi avere e come devono essere, e può anche stabilire fino a quando tu puoi vivere. Ditemi perché no? Ditemi perché no senza la prospettiva di un limite?

Tutto questo avviene in nome di una falsa compassione. La compassione cristiana invece è quella del buon samaritano, che si prende cura di chi ha bisogno, non lo lascia morire!!!

A proposito di compassione, che cosa fa più compassione nel vedere un bambino che soffre? Infatti in Belgio è stata approvata la legge sull’eutanasia infantile. Ci ricordiamo poi tutti i casi di Charlie Gard e Alfie Evans, uccisi dal volto sinistro e cinico della giustizia puritana britannica:



Il giudice dell’Alta Corte di Londra Anthony Paul Hayden dichiarò che la vita di Alfie era “futile”, “inutile”. “Non andava bene dargli del cioccolato”, come ha fatto la mamma per vedere se il bambino reagiva, ha detto il giudice perché “il cioccolato sporca, interferisce con l’igiene dell’ospedale”.

Quando il potere riesce a far coincidere la coscienza individuale delle persone con quella del potere, allora il potere ha vinto.

Se non c’è un limite per determinare le cose, questo limite lo deciderà il potere, e lo alza e lo abbassa quando vuole e come vuole.

Chi può decidere se un bambino deve vivere o no?

Mille anni fa (18/07/1013) nasce in Germania un bambino tetraplegico, tutto paralizzato, quello che il mondo conoscerà come Hermannus Contractus (Ermanno lo Spastico). I genitori affidano il bambino a quelli che in quel tempo rappresentavano il welfare, anzi coloro che avevano inventato il welfare, i monaci benedettini. I monaci accolgono questo bambino e lo trattano come tutti gli altri. A un certo punto i monaci si rendono conto che questo bambino ha una intelligenza superiore alla media. Lo fanno studiare, e impara il latino, il greco e l’arabo, e scrive moltissimi libri, tra cui anche trattati di astronomia.

Perfino l’imperatore Enrico III e il Papa Leo IX vanno a trovarlo per vedere con i loro occhi questo genio che viveva in una condizione di permanente dolore, e in questa condizione di permanente dolore compone degli inni religiosi di straordinaria bellezza, il Salve Regina e l’Alma Redemptoris Mater. Quando nel Salve Regina si dice “a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime”, lui si riferiva alla sua condizione. L’unico canto che ancora si continua a cantare dopo 1000 anni è stato composto – musica e parole - da un handicappato.

Oggi la sua vita - nei paesi protestanti - sarebbe stata considerata indegna di vivere e sarebbe stato soppresso. Pensate a quanti geni possono essere stati soppressi.


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