mercoledì 23 settembre 2020

L'O.N.U.

 

Non vi è stata alcuna potenza mondiale dopo la caduta dell'impero romano. Ora, il meccanismo per un nuovo governo mondiale anti-Dio è stato istituito nella forma delle Nazioni Unite.

I nuovi Cesari del mondo del denaro, del potere industriale, economico e politico, sono i banchieri internazionali, i veri creatori di uno strumento per il potere mondiale.

Le Nazioni Unite, con sede a New York, sono un'assemblea senza Dio. Il suo unico emblema religioso è la statua nuda dell'uomo che trasforma la spada in vomere, ma in realtà è Vulcano (o Efesto in greco), il dio della metallurgia, figlio di Zeus e di Hera, il Tubalkain biblico (Gen. 4:22).


È molto interessante la leggenda greca che vede Efesto concepito solo da sua madre Hera senza il concorso di Zeus (una sorta di nascita verginale ad imitazione di quella di Gesù Cristo). Appena lo vide, Hera lo lanciò dall'Olimpo facendolo cadere giù, causando in lui una deformità e non fu riconosciuto come dio, ma grazie a uno stratagemma riusci a farsi riconoscere come dio.

Lo sviluppo del governo mondiale di "Babilonia"

Nella Bibbia, la parola Babilonia è usata per simboleggiare tutto ciò che è osceno e pagano. Le maledizioni su Babilonia di Isaia 13-14 e Geremia 50-51 non si riferiscono solo all'impero babilonese dei tempi antichi, ma anche a una futura potenza mondiale dei tempi della fine.

In Apocalisse leggiamo: "I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco" (Apoc. 17:10) Cinque regni erano caduti: Egitto, Assiria, Babilonia, Medo-Persia, Grecia. Roma era allora al potere. Un altro regno deve ancora venire. Babilonia cavalca (agisce per mezzo di) una bestia con dieci corna, che sono dieci re che regneranno per breve tempo - "un'ora". La prostituta "regna su tutti i re della terra" (Apoc. 17:18) e ha il controllo del commercio e dell'industria (Apoc. 18:11).

Le parole dell'Apocalisse contro Babilonia, dopo oltre 600 anni dalla caduta dell'impero babilonese, devono necessariamente riferirsi a un futuro governo mondiale controllato da un regime dalla mentalità di prostituta babilonese, anti-Dio e anti-cristico.

Le dieci parti componenti questo governo mondiale che fanno guerra all'Agnello, come riportato in Apoc. 17:12-14, così come la profezia dell'anti-Cristo satanico, corrispondono alla profezia di Dan. 7:24.

Così Geremia descrive gli eventi finali:

"Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate dicendo: Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso. Fin qui le parole di Geremia" (Ger. 51:63,64).


E l'Apocalisse, dopo aver profetizzato la caduta della potenza mondiale babilonese anticristica gestita da uomini ricchi, dice:

"Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e la gettò nel mare esclamando:

Con la stessa violenza sarà precipitata Babilonia, la grande città e più non riapparirà … Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte" (Apoc. 18:21,23).

Isaia, nel 712 a.C., predisse la caduta della potenza mondiale babilonese con parole simili a quelle dell'Apocalisse. La donna malvagia babilonese deve cadere "nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri" (Is. 47:9).

Quindi l'ultimo verso, sulla prostituta babilonese:

"In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra" (Apoc. 18:24).

In Matteo 23, quando Gesù Cristo si trovò di fronte ai farisei faccia a faccia, disse:

" e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra ..." (Mat. 23:31-35).

Il regno "messianico" ebraico

Sebbene una parte della comunità ebraica cerchi un "Signore della Guerra" che metta gli ebrei sul trono del mondo, la visione di maggioranza dell'ebraismo è che il popolo ebraico è egli stesso il Messia e dunque ha il diritto di essere collettivamente il regno "messianico". 

Un passaggio del Talmud recita:

"Un Min [cristiano] ha detto a Rabbi Abbahu: 'Quando verrà il Messia?' Ha risposto: 'Quando l'oscurità copre quel popolo' - Alludendo all'interrogante e ai suoi compagni".

Per quanto riguarda "l'oscurità":

“Il gallo ha detto al pipistrello: 'Attendo con ansia la luce, perché ho la vista; ma a che serve la luce a te"?

E tutto questo è spiegato:

"Quindi Israele dovrebbe sperare nella redenzione, perché sarà un giorno di luce, ma perché i gentili dovrebbero sperare, dato che per loro sarà un giorno di oscurità?" (Sanedrin 98b-99a).

Il Talmud delinea il posto da dare ai non farisei (chiamati "Cananei") in questo mondo "messianico" del futuro. Gli ebrei sepolti in Israele saranno "risuscitati" e i non farisei avranno il loro posto "come persone che sono come asini - schiavi considerati proprietà del padrone". Un versetto biblico su Abramo che sale sul monte Moriah e dice ai suoi servi di "rimanere con l'asino" e che sarebbe tornato da loro (Gen. 22:5), viene interpretato nel senso che i non ebrei sono "asini - schiavi considerati proprietà del padrone" (Sanedrin 44b-45a).






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