domenica 12 maggio 2019

LO SCETTRO NON SARA' RIMOSSO DA GIUDA FINCHE'...


Lo scettro non sarà rimosso da Giuda… finché...



A volte in una sola parola si racchiude un grande significato. Questo è il caso della parola "finché" che ricorre in Genesi 49, in una antica profezia della Scrittura.

Giacobbe, in seguito chiamato "Israele" (Gen. 49:2), era il nipote di Abrahamo, e sapeva che stava per morire. Così radunò i suoi 12 figli per benedirli (v. 28) e per dire loro "ciò che vi avverrà nei giorni a venire" (v. 1). Quando fu il turno di Giuda, Giacobbe proclamò la venuta di Gesù negli ultimi giorni (vedi anche Ebr. 1:1,2; 9:26):

"Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; i figli di tuo padre si prostreranno dinanzi a te. Giuda è un giovine leone; tu risali dalla preda, figlio mio; egli si china, si accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà levare? Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Colui che darà il riposo [Sciloh], e al quale ubbidiranno i popoli. Egli lega il suo asinello alla vite, e il puledro della sua asina, alla vite migliore; lava la sua veste col vino, e il suo manto col sangue dell'uva. Egli ha gli occhi rossi dal vino, e i denti bianchi dal latte" (Gen. 49:8-12).

La parola "finché" è qui una parola fondamentale. Per molti secoli, la tribù di Giuda avrebbe avuto il comando e lo scettro, cioè uno stato di autorità per governare. Tuttavia, il possesso di Giuda dello scettro e del comando erano solo temporanei. Sciloh (Gesù) stava arrivando! Doveva prendere in consegna questo scettro e il popolo di Dio si sarebbe riunito intorno a Lui per ubbidirgli.

"Lo scettro non sarà rimosso da Giuda ... finché venga Sciloh" =
Lo scettro sarà rimosso da Giuda quando verrà Sciloh.

Ai tempi di Davide, vediamo che Dio si riferiva ancora a Giuda come Suo scettro (Sal. 60:7; 108:8). Dopo il regno di Davide e Salomone, vi fu una divisione tra le 10 tribù settentrionali di Israele e la tribù di Giuda (e Beniamino), viene conosciuta anche come la casa di Davide (1Re 11:29-36; 12:16-20). Nel 722 aC, le 10 tribù settentrionali furono deportate dagli Assiri, e per la maggior parte rimasero disperse tra le nazioni.

Nel 586 aC anche Giuda fu deportato dai Babilonesi. Tuttavia, dopo che la Medo-Persia sconfisse Babilonia (Isaia 13, Daniele 5-6) nel 539 aC, Ciro il Grande permise al popolo di Giuda di tornare a Gerusalemme nel 538 aC (Esd. 1:1-8; Is. 45:1-8 ). Zorobabele, che li guidò, era discendente di Davide e appare nelle genealogie di Gesù (Mat. 1:12,13; Luca 3:27). Durante i secoli successivi all’esilio, Giuda ebbe sempre i suoi governatori, anche sotto la dominazione straniera di Persia, Grecia, e Roma. Quando venne Gesù, il popolo di Giuda era sottomesso al governo e alla legge del Sinedrio (Giov. 18:31) sotto il re Erode.

Come profetizzò Giacobbe, lo scettro rimase con Giuda fino alla venuta di Gesù. La venuta di Gesù è la principale ragione per cui Giuda è stato preservato e mantenuto intatto mentre le 10 tribù non lo furono. In Apoc. 5:5, è significativo che Gesù sia chiamato "il Leone della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide" (vedi Gen. 49:9, citato sopra).

Il sionismo cristiano, il dispensazionalismo, e il movimento delle radici ebraiche vogliono far credere, più o meno apertamente, che lo scettro non è passato da Giuda a Gesù. Secondo questi movimenti, Gesù non è il centro della profezia; Israele nazionale lo è. Secondo questi movimenti, i piani, gli scopi e le promesse di Dio non appartengono essenzialmente  a Gesù e ai suoi discepoli, ma a Israele nazione e/o al popolo ebraico. Secondo questi movimenti, gli ebrei sono il popolo eletto di Dio (sia che amano Gesù o che lo odiano), mentre i discepoli di Gesù non sono il popolo eletto di Dio (o se lo sono è in un senso secondario). Secondo questi movimenti, la Torah (la legge di Mosè) è preminente, essendo importante altrettanto quanto lo è la legge di Cristo e i suoi insegnamenti.

Gesù è venuto e lo scettro è nelle sue mani. A Gesù appartiene l'ubbidienza del popolo di Dio. È Colui che "raccoglie in uno i figli di Dio dispersi" (Giov. 11:52), e Colui che attrae tutti a sé (Giov. 12:32). Egli è il Mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse (Ebr. 8:6).

Tutti i tipi e le ombre del Vecchio Patto trovano la loro realtà e la loro realizzazione in Gesù. Lui è l'Alfa e l'Omega, l'inizio e la fine.

Nessun commento:

Posta un commento